##Lavrov: Occidente verso punto non ritorno, porre fine suo dominio
##Lavrov: Occidente verso punto non ritorno, porre fine suo dominioMilano, 15 feb. (askanews) – L’Occidente vuole trasformare l’Ucraina in una roccaforte antirussa ma così facendo sta per toccare “il punto di non ritorno”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov intervenendo davanti alla Duma nel question time. “La dottrina di politica estera, aggiornata, della Federazione Russa si concentrerà sulla necessità di porre fine al dominio dell’Occidente nella vita internazionale”, ha aggiunto.
Per contro Mosca si avvicina sempre di più alla Cina. “Avremo una serie di contatti ad alto livello politico con la Cina in un futuro molto prossimo” ha detto durante il question time russo la settimana che precede il primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina. “Per cominciare, continueremo a discutere i dossier, tenendo conto dei documenti che sono stati firmati di recente, tra cui il documento sulle ‘nuove relazioni in una nuova era’, siglato un anno fa, quando il presidente russo Vladimir Putin era a Pechino per colloqui con (il presidente cinese) Xi Jinping”, ha detto il ministro, intervenendo alla Duma di Stato.
La Russia inoltre starebbe preparando una riunione speciale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul tema delle esplosioni al Nord Stream. “Ci siamo rivolti all’Onu” ha detto Lavrov. Il tutto dopo che il Consiglio della Federazione, il senato russo, ha proposto al ministero degli Esteri russo di condurre un’indagine internazionale sugli attacchi terroristici ai gasdotti Nord Stream, tenendo conto delle accuse mosse dal giornalista americano Seymour Hersh. Secondo il reporter americano Hersh, Premio Pulitzer nel 1970, dietro le fughe di gas dal Nord Stream ci sarebbe un sabotaggio orchestrato dagli Stati Uniti in collaborazione con la sola Norvegia, sfruttando come copertura un’esercitazione annuale Nato nel Mar Baltico. La pubblicazione di Hersh afferma che i sommozzatori americani durante le esercitazioni NATO Baltops nell’estate del 2022 hanno installato esplosivi sotto i tronconi Nord Stream, che i norvegesi hanno attivato tre mesi dopo. Ma una serie di fact check avrebbero dimostrato che le dichiarazioni sono frutto di una sola fonte, e non di una vera inchiesta.