Lazio, Omceo Roma: da Rocca ok a tavolo confronto professioni sanitarie
Lazio, Omceo Roma: da Rocca ok a tavolo confronto professioni sanitarieRoma, 26 mag. (askanews) – “Il presidente Rocca ha accolto la nostra richiesta e ha dato l’ok alla costituzione di un tavolo permanente di confronto tra Regione e professioni sanitarie”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, in occasione dell’incontro dal titolo ‘Medici, infermieri e cittadini. Un gioco di squadra vincente’, che si è svolto oggi presso la sede della Regione Lazio. L’evento, organizzato dai medici e dagli infermieri della Capitale con l’obiettivo di evidenziare la consapevolezza dei ruoli e delle funzioni dei professionisti sanitari, che “sempre più” devono essere orientati al lavoro di équipe, è stato anche occasione di confronto tra il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e i presidenti dei due ordini (Antonio Magi per Omceo Roma e Maurizio Zega per Opi di Roma), sulla necessità di creare un tavolo sulle professioni sanitarie.
“Oggi il presidente Rocca ci ha detto che è sua intenzione avviare questo tavolo – ha detto Zega – e che, cito le sue parole, “sarei uno sciocco a non volerlo”, e ritiene che ci sia bisogno di un cambio di paradigma che coinvolga gli attori principali. Ci ha anche detto che, per quanto possibile, utilizzeremo il sistema bottom-up, cioè saranno le professioni ad aiutarci a fare questo cambio di paradigma. È ovvio che spetta a lui l’indicazione su come bisognerà realizzare questo tavolo. Da parte nostra, noi non vogliamo essere una dimensione lobbistica ma una risorsa a disposizione, in quanto siamo due enti sussidiari dello Stato che hanno come primo mandato la sicurezza del cittadino, perché dobbiamo garantire che medici e infermieri che agiscono su di lui siano professionisti con tutti i criteri per poter svolgere questa attività”. Ma quello che serve, ora, è un cambio culturale, come sottolineato ancora da Magi: “È fondamentale adesso, perché usciamo da un momento particolare in cui le professioni sanitarie non sempre parlano la stessa lingua. Durante i nostri corsi di formazione non siamo mai stati abituati a farlo, quindi abbiamo sempre lavorato insieme ma non in maniera legata ad un progetto di equipe vera e propria. Il nostro impegno come presidenti, allora, è quello di portare ad un salto culturale e per questo c’è bisogno di una nuova formazione per esempio nelle case di comunità, negli ospedali di comunità, nei reparti ospedalieri, all’interno delle Rsa e in particolare nell’assistenza domiciliare, lavorando ognuno per le proprie competenze ma insieme, perché lo scopo è quello di tutelare il cittadino. Speriamo di ottenere questo risultato anche grazie alla volontà politica della Regione”.
Secondo Zega uno “sforzo” è necessario però anche da parte degli organi di informazione: “Devono aiutarci a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una convergenza comune- ha voluto aggiungere- perché ognuno, anche il semplice cittadino, può essere d’aiuto in questo grande progetto per la realizzazione di una sanità del futuro, che sia più appropriata per la risposta di cui necessita. L’opinione pubblica può essere uno strumento di pressione sulle scelte politiche che devono essere fatte e noi confidiamo molto sul fatto che il cittadino venga sensibilizzato nella maniera corretta, perché molto spesso la stampa utilizza aspetti scandalistici sulla salute, ma quando invece quotidianamente viene data una risposta dai medici e dagli infermieri al bisogno di salute questo non fa notizia”. Insomma, ha concluso Magi, facendogli eco: “Ora ci vogliono più ‘good news’, no ‘bad news”.