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Le voci, la storia: una nuova audioguida per la Fondazione Cini

| Redazione StudioNews |

Le voci, la storia: una nuova audioguida per la Fondazione CiniVenezia, 29 giu. (askanews) – Una narrazione sceneggiata e contemporanea, dentro la quale si possono incontrare Andrea Palladio o Jorge Luis Borges: è questa l’idea alla base della nuova audioguida della Fondazione Giorgio Cini a Venezia, che è stata progettata e scritta da Ilaria D’Uva, che guida l’azienda di famiglia che opera da oltre 60 anni nell’interpretazione del patrimonio culturale e nella gestione dei servizi museali, il padre Giovanni, infatti, nel 1959 realizzò la prima audioguida.



“Quello che abbiamo fatto – ha detto ad askanews Ilaria D’Uva, amministratrice della D’Uva e co-autrice della nuova guida con Francesca Ummarino – è di creare un’audioguida che vede coinvolti personaggi che sono stati significativi per questo luogo, quindi Andrea Pallagio, Baldassare Longhena, l’abate Morosini, Vittorio Cini che scrive al figlio Borges a cui è dedicato il labirinto, che sono interpretati da delle grandissime voci, per esempio abbiamo Eleonora Duse che è interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, abbiamo Vittorio Cini interpretato da Diego Ribon e tutto questo è arricchito da una colonna sonora originale composta da Antonio Fresa e registrata e interpretata con i solisti dell’Orchestra del Teatro della Fenice che esce dall’audio guida e diventa anche un disco che produciamo con un’etichetta milanese che si chiama Adesiva Discografica”. Come si vede l’idea di racconto spazia su più fronti, gioca ad allargare lo spazio reale e immaginario della Fondazione, a rimescolare il tempo e ad amplificare l’esperienza. Cosa interessante, il fatto di farlo con le voci, senza ricorrere ad altre tecnologie, lasciando che sia la dimensione, se volete, teatrale più classica a farsi largo durante la visita. “La vera novità – ha concluso D’Uva – è che noi vogliamo cogliere le emozioni e puntiamo tutto sulla narrazione, sui racconti, sulle emozioni delle parole e della musica”.


E gli spazi della Fondazione Cini, nella loro eleganza, sembrano un palcoscenico adatto e consapevole per fare risuonare questa nuova narrazione.