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Lidl, Silvestri: valutiamo possibili acquisizioni, crescita 2025 tra 1-1,2%

Lidl, Silvestri: valutiamo possibili acquisizioni, crescita 2025 tra 1-1,2%Milano, 31 mar. (askanews) – Lidl Italia guarda a possibili acquisizioni sul mercato tricolore. A dirlo in occasione della presentazione del rapporto dell’Area studi di Mediobanca sulla gdo è il presidente Massimiliano Silvestri. “Se uno guarda il mercato italiano i primi due player insieme non fanno il 30%. L’Italia è un mercato frammentato, in cui sicuramente, anche in virtù dei cambi generazionali o del fatto che comunque le dimensioni non permettono di fare un salto in avanti, il mercato stesso può darci delle opportunità – ha detto a margine dell’evento – Noi lo stiamo sondando in modo da non precluderci le opportunità che ci può dare”, per un gruppo il cui “sviluppo storicamente è sempre uno sviluppo organico”.



Silvestri ha chiarito che “non ci sarà niente a breve, tutte le dinamiche sono dinamiche che hanno bisogno di essere identificate, valutate e sviluppate, per cui non c’è niente dietro l’angolo, immediato”. E che la crescita di Lidl in Italia proseguità “sempre per linee interne. Noi – ha detto – continueremo a fare come abbiamo fatto quest’anno che abbiamo aperto i nostri 40 negozi, quindi la nostra crescita è su quello che noi sappiamo di poter fare. Il volume dei nostri investimenti è un volume importante. In Italia insieme a Conad penso che siamo tra quelli che investono maggiormente e quindi noi intanto ci basiamo sulle nostre forze”. L’anno appena passato, ha ricordato “abbiamo firmato 100 contratti per fare sviluppo immobiliare. Detto questo, se poi il mercato ci dà l’opportunità di poter fare ulteriori sviluppi, li faremo”. Nei prossimi tre anni l’insegna discount intende investire 1,5 miliardi per aprire 150 sedi e quello è un piano che “resta confermato”. Per il resto, “nel caso in cui il mercato ci dia l’opportunità, le valuteremo seriamente, cosa che nel passato non avevamo fatto, questa è la differenza in passato”.


Quanto alle previsioni del 2025 “per adesso sembrerebbe un anno normale. Sul fronte inflazione, siamo praticamente in una inflazione sotto quella che è l’inflazione del Paese. Anche vedendo i dati su Nielsen, al netto dei calendari, sembra un anno che a nostro avviso può crescere così come il pil del nostro Paese. Se considerate che Sistema Italia, diciamo così, quest’anno crescerà intorno all’1-1,2%, diciamo che è quello che ci si aspetta di fare quest’anno, perché alla fine questo è un po’ l’andamento del mercato”. Il 2025 arriva dopo due anni “molto diversi tra di loro. Nel 2023 c’è stata l’inflazione, in cui comunque il fatturato veniva trainato da un’inflazione importante e i margini tutto sommato avevano abbastanza tenuto. Il 2024 è stato esattamente l’opposto, è stato un anno in cui, ovviamente, il fatturato veniva trainato soltanto dalla crescita dei volumi, perché quella che l’anno prima era inflazione si è trasformata in deflazione e quindi per noi è stato importante investire su aspetti che potevano rendere la nostra insegna attraente per il consumatore, in modo da farli venire più spesso e comprare di più. E questo è stato un po’ il trade-off dello scorso anno”. “Per questo abbiamo investito tanto per perché la marginalità del 2024 è calata e chiaramente – ha concluso – dovevamo avere una dinamica differente”.