L’immagine usata da Panetta per spiegare la “tokenizzazione”
L’immagine usata da Panetta per spiegare la “tokenizzazione”Roma, 6 mag. (askanews) – La “tokenizzazione” è un tema “molto importante ed è il prossimo passo nell’evoluzione delle Cbdc”, le future possibili valute digitali delle Banche centrali. Ne ha parlato Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, durante un dibattito all’Innovation Summit della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), in cui per spiegare opportunità e rischi di queste innovazioni tecniche ha fatto ricorso a un originale paragone: con l’uso del guardaroba a teatro.
Tokenizzazione è un neologismo derivato dal termine inglese token, che è una sorta di “gettone” digitale basato su tecnologie blockchain per rappresentare un valore o un diritto. Questi sistemi hanno visto aumentare la loro diffusione con la finanza digitale e tipicamente con i criptoasset. “L’idea della tokenizzazione non è nuova. Quello che è nuovo la tecnologia – ha spiegato Panetta -. Cosa sono i token? In generale sono una rappresentazione di qualcos’altro, perché vogliamo usarlo in maniera più facile. Lasciatemi fare un esempio semplice. Immaginate di andare a teatro, quando lasciate il cappotto al guardaroba ricevete un biglietto, un token, da portare nel teatro. E il token, il biglietto, entrerà molto facilmente in tasca, molto più facile che portarsi dietro il cappotto”.
“All’atto pratico la tokenizzaizone riduce le frizioni su trasporto e scambio”. Ma ci sono degli elementi da tenere presenti: “Prendete l’esempio del cappotto: accetto il token, il biglietto, sulla base del presupposto che la persona che me lo consegna custodirà il cappotto e poi me lo ridarà quando torno indietro. Ma cosa succederebbe se non lo facesse? Questo semplice esempio mostra che la tokenizzazione offre non solo opportunità ma anche rischi; e per capire pienamente le sue opportunità e i suoi rischi dobbiamo guardare oltre il token, alle piattaforme su cui i token vengono quotati e scambiati, e alle tecnologie”. Panetta è anche presidente del Comitato su infrastrutture di pagamento e mercati (Cpmi) della Bri e del Gruppo di coordinamento sui pagamenti transfrontalieri del Financial Stability Board. Inoltre, prima di rilevare la guida di Bankitalia era nel Comitato esecutivo della Bce, dove aveva la delega sui sistemi di pagamento e dove ha curato tutta la prima fase di di studio dell’euro digitale.
“Le piattaforme possono facilitare una serie di funzioni. Questo può portare a potenziare le efficienze, tagliando fuori intermediari, ma come ho detto implica anche rischi addizionali. Per esempio cosa succede se un token non rappresenta sulla base del rapporto uno-a-uno l’asset sottostante? In quel caso non posso escludere di perdere valore o di ritrovarmi addirittura con un token privo di valore”, ha avvertito il governatore. “Lo stato legale del token deve essere chiaro e il detentore dell’asset deve essere realmente informato” sulle sue caratteritiche. E “qui si va oltre la questione regolamentare, ci sono anche rischi di cyber sicurezza, rischi sulle piattaforme e tante altre fonti di rischio”. Quindi bisogna tenere presente tutto questo quadro e questi fattori, e in questo ambito “la tokenizzazione è una opportunità per migliorare le transazioni – ha osservato – e molte Banche centrali sono ora coinvolte su progetti” ad essa correlata per le Cbdc. (fonte immagine: streaming video Bis).