L’Intelligenza artificiale parla sempre più inglese: Usa e Gb firmano un accordo sulla sicurezza
L’Intelligenza artificiale parla sempre più inglese: Usa e Gb firmano un accordo sulla sicurezzaRoma, 2 apr. (askanews) – Nella geopolitica dell’Intelligenza artificiale (Ia), la tecnologia che secondo molti osservatori ridefinirà il futuro, il mondo anglosassone ha allungato il passo rispetto al resto dei paesi occidentali. Ne è un esempio l’annuncio arrivato oggi: gli Stati uniti e la Gran Bretagna hanno firmato un Memorandum d’Intesa che li vedrà lavorare insieme allo sviluppo di test per i modelli di intelligenza artificiale più avanzati, seguendo gli impegni presi al Vertice sulla Sicurezza dell’Ia lo scorso novembre.
Siglato ieri dalla segretaria di stato per la Tecnologia Michelle Donelan e dalla segretaria al Commercio degli Stati uniti Gina Raimondo, la partnership vedrà entrambi i paesi lavorare per allineare i loro approcci scientifici e collaborare strettamente per accelerare e indirizzare rapidamente robusti insiemi di valutazione per modelli, sistemi e agenti Ia. Gli istituti di sicurezza Ia di Regno unito e Stati uniti hanno delineato piani per costruire un approccio comune e per condividere le loro capacità di reazione. Hanno intenzione di eseguire almeno un’esercitazione congiunta su un modello accessibile pubblicamente. Intendono anche attingere a un collettivo pool di esperti, esplorando scambi di personale tra gli istituti.
La partnership avrà effetto immediato e intende permettere ad entrambe le organizzazioni di lavorare senza soluzione di continuità l’una con l’altra. L’Ia continua a svilupparsi rapidamente e entrambi i governi riconoscono la necessità di agire ora per garantire un approccio condiviso alla sicurezza dell’Ia, che possa tenere il passo con i rischi emergenti della tecnologia. Mentre i due paesi rafforzano la loro partnership sulla sicurezza Ia, si sono anche impegnati a sviluppare partnership simili con altri paesi per promuovere la sicurezza Ia in tutto il mondo.
“Questo accordo rappresenta un momento storico, poiché il Regno unito e gli Stati uniti approfondiscono la nostra duratura speciale relazione per affrontare la sfida tecnologica definitoria della nostra generazione”, ha detto Donelan. “Abbiamo sempre chiarito – ha proseguito – che garantire lo sviluppo sicuro dell’Ia è un problema globale condiviso. Solo lavorando insieme possiamo affrontare direttamente i rischi della tecnologia e sfruttare il suo enorme potenziale per aiutarci tutti a vivere vite più facili e più sane”. Raimondo, dal canto suo ha definito l’Ia la tecnologia che “definirà la nostra generazione”. La partnership mostra come Usa e Gb stiano – ha continuato “approfondendo la duratura speciale relazione” e “gettando le basi per garantire l’Ia resti sicura sia ora che in futuro”. L’annuncio di oggi segnala come i due paesi anglosassoni intendano condividere informazioni vitali sulle capacità e sui rischi associati ai modelli e ai sistemi Ia, così come sulla ricerca tecnica fondamentale sulla sicurezza.
La presidenza italiana del G7 ha deciso di dedicare l’edizione di quest’anno del consesso dei Sette proprio ai temi dell’intelligenza artificiale. Ma, in questo contesto, questa nuova frontiera tecnologica appare abitata principalmente da parlanti inglese – e in qualche caso cinese – mentre i paesi europei appaiono in forte ritardo. Nel contempo, l’Ue si è dotata di un AI Act, una nuova regolamentazione dell’intelligenza artificiale che, se da un lato è stata lodata come il primo tentativo di regolamentare un settore oggi lasciato per lo più al privato, dall’altra è stato criticato perché rischia di rendere l’Europa meno attrattiva per lo sviluppo dell’Ia. Il presidente francese Emmanuel Macron, che in passato ha espresso riserve sull’AI Act, ha mostrato un forte attivismo in questo senso, nel tentativo di rafforzare il ruolo francese nell’IA anche dando un forte sostegno economico il software di intelligenza artificiale francese generativa Mistral.