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L’oceano in Antartide è sempre più caldo (studio)

| Redazione StudioNews |

L’oceano in Antartide è sempre più caldo (studio)Roma, 17 ago. (askanews) – Il personale di ricerca del progetto Dichoso, un’iniziativa dell’Istituto di Scienze Marine dell’Andalusia (Icman) del CSIC, organismo dipendente dal Ministero della Scienza, Innovazione e Università (Miciu) spagnolo, ha descritto la presenza di eventi duraturi e intensi di temperature marine estremamente elevate nell’oceano Australe, situato in Antartide.



Questo lavoro, pubblicato su ‘Nature Communications Earth and Environment’, ha inoltre evidenziato l’impatto delle condizioni fisiche provocate da questi eventi sulla superficie dell’oceano Australe e sulla dinamica dei produttori primari. In particolare, negli ultimi 30 anni, la frequenza, la durata e l’intensità delle ondate di calore marine sono aumentate, provocando cambiamenti nell’attività biologica della comunità fitoplanctonica che abita nella fascia subantartica più meridionale.


Oltre a dimostrare che gli eventi di ondate di calore marine nell’oceano Australe sono sempre più frequenti, i ricercatori hanno associato questi risultati a quelli osservati in precedenza nelle regioni tropicali e subtropicali. Inoltre, questo riscaldamento anomalo è stato collegato a temperature atmosferiche più calde, a loro volta legate a cambiamenti nei venti superficiali e a una riduzione senza precedenti del ghiaccio marino.Clima/ Studio spagnolo: temperature marine elevate in Antartide -2- Roma, 17 ago. (askanews) – Secondo il CSIC, i dati rivelano che esiste una stretta relazione tra le ondate di calore marine nella parte più meridionale dell’oceano Australe e un aumento dell’attività del fitoplancton. Durante queste ondate di calore, l’acqua si mescola meno e c’è meno ghiaccio marino, il che permette al fitoplancton di ricevere più luce e più ferro dal disgelo, entrambi necessari per la sua crescita. Questo fa sì che il fitoplancton, che compie la fotosintesi, cresca di più, provocando una proliferazione della comunità fotoautotrofa.


Tuttavia, “non sono solo le ondate di calore a influenzare questi cambiamenti, ma ci sono molti altri fattori nell’oceano Australe che influenzano anche gli organismi che vi abitano, con diversa resistenza allo stress ambientale, alla competizione per le risorse e alle interazioni trofiche”, hanno sottolineato gli autori. (Fonte Servimedia)