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Lollobrigida: no a dazi su import fertilizzanti russi-bielorussi
Lollobrigida: no a dazi su import fertilizzanti russi-bielorussiBruxelles, 24 feb. (askanews) – “Imporre sanzioni agli altri significa fare più danni agli altri di quelli che si fanno” a sé stessi, e nel caso delle sanzioni, sotto forma di dazi aggiuntivi, proposte a fine gennaio dalla Commissione sui prodotti agricoli e i fertilizzanti a base di azoto importati nell’Ue dalla Russia e dalla Bielorussia, “noi non abbiamo alternative a basso costo che permettano ai nostri agricoltori di restare su un livello produttivo adeguato”; e quindi serve “ragionevolezza” e pragmatismo. Lo ha detto oggi a Bruxelles il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, incontrando la stampa a margine del Consiglio Agricoltura dell’Ue.
Se le decisioni sugli eventuali dazi americani “non dipendono solo da noi, ma da una trattativa” con l’Amministrazione Trump, in altre aree “ci sono cose che dipendono esclusivamente dall’Unione europea, sulle quali dobbiamo riflettere”, ha osservato Lollobrigida. Per esempio, durante la discussione in Consiglio Agricoltura di oggi, ha riferito, “abbiamo sottolineato come rispetto alle sanzioni” contro Russia e Bielorussia “la valutazione deve essere attenta”. “Se da una parte oggi l’Italia è la prima a ricordare – ha continuato il ministro – come si debba ancora un ringraziamento al popolo ucraino che ha resistito a un atteggiamento imperialista di stile sovietico di Putin”, e questo “proprio nel giorno dell’indipendenza dell’Estonia, che per le stesse ragioni resistette all’Armata Rossa”, d’altra parte “bisogna però riflettere su alcuni elementi che sono propri della nostra Unione”, come, appunto, i dazi sui fertilizzanti importati nell’Ue dalla Russia e dalla Bielorussia.
“Abbiamo ragionato sulla vicenda dei fertilizzanti. Imporre sanzioni agli altri significa fare più danni agli altri di quelli che si fa al proprio settore”, ha sottolineato Lollobrigida. Ma, ha avvertito, “oggi sui fertilizzanti noi non abbiamo alternativa a basso costo che permettano ai nostri agricoltori di restare sul livello produttivo adeguato; quindi anche su questo dobbiamo fare uno sforzo di ragionevolezza”. “L’Europa, a nostro avviso – ha spiegato il ministro -, deve avere questo tipo di capacità, di pragmatismo, e intervenire a tutela di sé stessa in ogni ambito. Perché noi siamo il continente più avanzato in termini di profondità di valori, di applicazione delle regole democratiche; e però abbiamo anche la responsabilità di avere una forza, dal punto di vista della capacità produttiva, dell’utilità al mondo, che deve essere ribadita anche con la capacità di guardarsi al proprio interno, e di scegliere strade – ha concluso Lollobrigida – che ci permettano di essere economicamente sempre all’avanguardia”.
Una domanda su questa questione è stata rivolta al commissario Ue all’Agricoltura, Cristophe Hansen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio. “Si prevede – ha risposto il commissario – che i dazi” sui fertilizzanti russi e bielorussi “entreranno in vigore in un periodo di tre anni. Quindi sarà qualcosa di graduale che non avrà un impatto complessivo fin dal primo momento. Ma ciononostante c’è stata (durante il Consiglio, Ndr) la discussione generale sulla situazione del mercato, di cui i fertilizzanti sono ovviamente parte”. “È un punto molto importante – ha continuato Hansen – perché sappiamo di essere fortemente dipendenti dalle importazioni da paesi terzi (il 25% del totale, in peso, Ndr). Quindi alcuni Stati membri, alcuni ministri hanno sostenuto la necessità di diversificare la nostra filiera, in modo da poter far entrare nel mercato altri produttori stabili da paesi terzi”.
“Tuttavia – ha aggiunto il commissario -, è stato anche evidenziato che dobbiamo aumentare la produzione nazionale, e non solo di fertilizzanti a base di gas o energia, perché in questo caso l’energia è ovviamente il fattore di prezzo principale, e sappiamo di essere fortemente dipendenti anche dagli input energetici”. “Quindi, e di questo si è parlato, dobbiamo migliorare la capacità e rafforzare la produzione nazionale. Ma, d’altra parte – ha rilevato Hansen -, abbiamo anche delle opportunità. Come, ad esempio, il progetto ReNu2Farm che può aiutare anche a tenere meglio in considerazione i fertilizzanti organici”. Il progetto ReNu2 Farm è volto ad aumentare i tassi di riciclaggio per i nutrienti delle piante a base di azoto, fosforo e potassio nella filiera di produzione alimentare primaria di alcuni paesi dell’Ue. Il riciclaggio, dai fanghi di depurazione, scarti alimentari e letame, permette di sostituire i fertilizzanti minerali per i quali l’Ue è fortemente dipendente dai paesi terzi. “Questo – ha sottolineato il commissario – non solo sarebbe utile per risolvere localmente alcuni problemi che potrebbero avere le regioni ad alta densità di bestiame, ma rappresenterebbe anche un reddito aggiuntivo per le comunità agricole in quelle regioni. Penso che sia molto importante e che ci renderà anche più indipendenti”. “Insomma, c’è stata una richiesta generale di accelerare la produzione nazionale e di introdurre anche delle alternative”, ha concluso Hansen, senza menzionare affatto l’opzione di non applicare le nuove sanzioni contro i fertilizzanti russi e bielorussi.