Roma, 11 apr. (askanews) – Lula e il Brasile tornano a mostrarsi sui grandi palcoscenici internazionali dopo gli anni dell’isolazionista Jair Bolsonaro, con una visita di grande portata del presidente sudamericano in Cina, dove verrà sancito un rafforzamento delle relazioni tra Pechino e Brasilia in termini economici, ma verrà anche affrontata la questione calda dell’Ucraina, sulla quale appare possibile una significativa collaborazione.
Luiz Inacio Lula da Silva inizierà il suo programma d’incontri in Cina domani, per una delle visite di Stato più importanti di questo mandato iniziato 100 giorni fa e proseguito in maniera turbolenta. Lula viaggia al fianco di una nutrita delegazione di uomini d’affari, governatori statali, deputati e ministri. L’agenda prevede visite ufficiali, incontri bilaterali e la firma di diversi accordi. La Cina è dal 2009 il principale partner commerciale del Brasile e, col ritorno al potere della sinistra nel Paese amazzonico, anche un fondamentale interlocutore politico. Lula, in realtà, doveva recarsi in Cina già a marzo, ma la visita è stata rimandata per motivi di salute: il presidente brasiliano ha avuto una polmonite.
La visita viene dopo che Pechino ha presentato il suo “position paper” sulla guerra ucraina che chiede, da un lato, il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale e, dall’altro, il rispetto delle “preoccupazioni di sicurezza” di ogni Paese (cioè, nel secondo caso, della Russia rispetto all’espansione Nato a est). Lula, dal canto suo, ha criticato l’invasione russa dell’Ucraina, decisa dal presidente Vladimir Putin, ma non si è unito a una condanna formale di Mosca e ha invece sollevato critiche sul fatto che l’Occidente ha fatto poco o nulla per la pace. Si è inoltre proposto come mediatore per cercare di determinare un percorso politico di soluzione del conflitto.
La visita, tuttavia, più che su un piano multilaterale, ha una fondamentale importanza su quello bilaterale soprattuto dal punto di vista economico-commerciale. La Cina, infatti, è il principale cliente della soia e dei minerali brasiliani, tanto che la bilancia dei pagamenti tra i due Paesi segna un netto vantaggio per Brasilia rispetto a Pechino: la Cina ha importato lo scorso anno oltre 89,7 miliardi di dollari di prodotti brasiliani, in particolare soia e minerali, e ha esportato in Brasile merci per un valore di quasi 60,7 miliardi di dollari. Il commercio tra i due Paesi vale 150,4 miliardi di dollari ed è aumentato di 21 volte dalla prima visita di Lula in Cina nel 2004. Dopo l’annullamento di marzo della visita di Lula, una parte della delegazione brasiliana si è già recata nella Repubblica popolare, ottenendo alcuni risultati rilevanti, come la fine dell’embargo cinese sulla carne bovina brasiliana. “Con la visita del presidente Lula in Cina dovrebbero realizzarsi importanti negoziati che abbiamo a lungo sognato”, ha affermato il ministro dell’Agricoltura Carlos Favaro. Una di queste negoziazioni è la certificazione digitale, che permetterà di rendere più rapido e affidabile il commercio, riducendo la burocrazia per gli esportatori brasiliani. L’accordo prevede che gli scambi avvengano attraverso un cambio diretto tra il real brasiliano e lo yuan cinese – senza dollarizzazione intermedia – il che dovrebbe facilitare il commercio tra i due Paesi.
Nel 2022, il prodotto più venduto dal Brasile ai cinesi è stata la soia – 36% delle esportazioni totali – seguita dal minerale di ferro (20%) e dal petrolio (18%). Il profilo delle esportazioni è leggermente cambiato a gennaio e febbraio 2023, con il petrolio in testa al 23%, seguito da soia (22%) e minerale di ferro (21%). Durante la visita è prevista la firma di circa 20 accordi bilaterali. Uno di questi è per la costruzione di CBERS-6, il sesto di una serie di satelliti costruiti insieme da Brasile e Cina. Il nuovo modello presenta una tecnologia che consente il monitoraggio della foresta pluviale amazzonica anche nelle giornate nuvolose. In Cina, il presidente Lula viaggerà con una delegazione ufficiale che comprende i ministri Fernando Haddad (Finanze), Marina Silva (Ambiente e cambiamenti climatici), Carlos Favaro (Agricoltura e allevamento), Luciana Santos (Scienza, tecnologia e innovazione), Mauro Vieira (Affari esteri), Alexandre Silveira (Miniere ed Energia), Paulo Teixeira (Sviluppo agrario), Wellington Dias (Sviluppo sociale) e Juscelino Filho (Comunicazioni). La delegazione ufficiale brasiliana comprenderà anche i governatori di Stato Jeronimo Rodrigues (Bahia), Elmano de Freitas (Ceará), Carlos Brandoo (Maranhoo), Helder Barbalho (Pará) e Fatima Bezerra (Rio Grande do Norte). Gli incontri ufficiali cominceranno giovedì a Shanghai. In mattinata Lula parteciperà all’insediamento dell’ex presidente brasiliana Dilma Rousseff a capo della New Development Bank dei BRICS (blocco formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Più tardi, in quello stesso giorno, Lula incontrerà uomini d’affari e poi si recherà a Pechino. La giornata-clou sarà venerdì, quando Lula vedrà il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo cinese Zhao Leji, il primo ministro Li Qiang e soprattutto Xi Jinping, col quale firmerà gli accordi bilaterali, avrà un incontro a porte chiuse, lo scambio di regali e una cena ufficiale. Nella stessa giornata, in precedenza, Lula deporrà una corona di fiori a piazza Tiananmen, secondo quanto riferisce il governo di Brasilia. In seguito Lula partirà alla volta degli Emirati arabi uniti, dove terrà una visita ufficiale ad Abu Dhabi. La visita di Lula in Cina s’inquadra nello sforzo del nuovo governo brasiliano di riallacciare le relazioni internazionali, dopo gli anni di Bolsonaro. Recentemente si è recato in Argentina per la riunione della Comunità degli Stati latino-americani, in Uruguay e negli Stati Uniti dove ha incontrato il presidente Joe Biden. Questa è anche la terza visita ufficiale del presidente in Cina. Il rapporto tra i due Paesi è diventato molto più stretto – e la bilancia commerciale è aumentata in modo continuo e sostenuto – dal 2004, quando Lula visitò per la prima volta Pechino. Quest’anno ricorre anche il 50esimo anniversario delle prime relazioni commerciali tra Brasile e Cina. Il primo trattato di commercio tra i due Paesi fu firmato nel 1973, un anno prima che venissero stabilite relazioni diplomatiche ufficiali tra il Brasile e la Repubblica popolare cinese.