M.O., Unifil: situazione tesa, nostro compito è dialogo con le parti
M.O., Unifil: situazione tesa, nostro compito è dialogo con le partiRoma, 11 ott. (askanews) – “C’è una situazione di tensione” anche se “al momento c’è relativa calma” rispetto a qualche ora fa o ai giorni passati “quando vedevamo razzi e scontri da una parte all’altra”. A raccontare ad askanews la situazione nel sud del Libano, al confine con Israele, è Andrea Tenenti, portavoce Unifil, la missione delle Nazioni Unite nel Libano Meridionale.
“Mi trovo a Naqoura, il quartier generale della missione Unifil, nel sud del Libano e al momento c’è tensione ma non ci sono scontri a fuoco tra i due paesi, cosa che invece succedeva qualche ora fa”, afferma Tenenti. “Il contingente italiano è a qualche chilometro dal quartier generale, a Shama, dove sono circa mille soldati – prosegue il portavoce Unifil – . Invece qui a Naqoura ci sono circa 10mila caschi blu nella missione da 49 paesi diversi. Al momento i militari sono rinchiusi nei bunker solamente nelle zone soggette ad attacchi da entrambe le parti, mentre in altre zone i contingenti continuano ad essere operativi nel monitoraggio della situazione. La cosa importante è che il comandante della missione, il generale Aroldo Lázaro, di nazionalità spagnola, è in continuo contatto con entrambe le forze armate – esercito israeliano e libanese – per cercare di superare la situazione e di evitare un conflitto di più larga scala”.
“Dobbiamo anche dire che tra i due paesi non ci sono relazioni, i due paesi sono in guerra – riferisce Tenenti – infatti non c’è un vero confine e nemmeno un dialogo. Noi siamo gli unici ad avere un dialogo con entrambe le parti per cercare di superare la situazione e di tornare alla stabilità che siamo riusciti ad avere negli ultimi 17 anni”. Il portavoce Unifil riferisce che “non ci sono state vittime nè feriti nel nostro contingente qui in Libano”. Si pensa a un rafforzamento dei Caschi Blu nel Sud del Libano? “Qualsiasi cambiamento della missione a livello di mandato o presenza deve essere approvato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu – spiega Tenenti -. Al momento il numero del personale e il mandato è adeguato alla situazione. La cosa più importante che stiamo cercando di fare è mantenere il contatto tra le parti e cercare di portare le due parti a un dialogo, per far sì che la situazione non degeneri, e cercare di far mantenere questa stabilità tra le due parti”.