Manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza, gli organizzatori: siamo in 50mila
Manifestazione a Roma contro il decreto sicurezza, gli organizzatori: siamo in 50milaRoma, 14 dic. (askanews) – “A pieno regime contro il ddl paura”. Si legge così in uno degli striscioni che apre la manifestazione, a Roma, della rete “A pieno regime” a cui aderiscono diversi movimenti, sindacati e associazioni da tutta Italia, tra cui Cgil, Fiom, Anpi, Arci, Avs, Pd, M5s, Rifondazione, realtà dei centri sociali, movimenti per i migranti. “Siamo in 50mila”, hanno detto gli organizzatori dal corteo che sfilava verso piazza del Popolo, partendo da piazzale del Verano. In testa al corteo, un grande disegno con Mussolini e la Meloni che si danno un bacio ha suscitato attenzione di cronisti e telecamere. “Non ci arrendiamo – spiegano gli organizzatori dall’altoparlante – questa legge è un grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione”. Su un altro striscione si legge: “Arrestateci tutti”. Su un altro si aggiunge: “Si scrive sicurezza si legge repressione”.
“Oggi, la Fiom insieme alla Cgil, ad associazioni, movimenti, studenti, è in piazza a Roma per fermare il Ddl sicurezza. Un provvedimento scellerato e pericoloso che minaccia di limitare le libertà individuali e collettive dei cittadini, cancellare il diritto di sciopero e restringere gli spazi di democrazia e il diritto al dissenso. Abbiamo bisogno di sicurezza, non del ‘decreto paura’ del Governo. La sicurezza è quella di avere un posto di lavoro, di non morire nei luoghi di lavoro, di avere un salario dignitoso. La sicurezza di impedire i femminicidi, la sicurezza di avere scuola, università, sanità. Questo decreto del Governo invece serve esclusivamente a impedirci di manifestare, di scioperare. Ma noi non ci fermeremo”, dichiara Michele De Palma segretario generale Fiom-Cgil alla manifestazione nazionale a Roma contro il Ddl Sicurezza. “Anche il popolo della Cgil è oggi in piazza contro un disegno di legge che colpisce diritti e democrazia”, afferma il segretario organizzativo della Cgil, Luigi Giove dal corteo “No al ddl Sicurezza”che sta attraversando le vie della capitale per raggiungere piazza del Popolo. “Siamo qui – prosegue il dirigente sindacale – per garantire il diritto di chi lotta per difendere il proprio lavoro, per tutelare il diritto a manifestare, anche il proprio dissenso”. “Si vorrebbero criminalizzare forme di protesta pacifiche che sono indispensabili affinché la democrazia si possa definire tale. Lo ribadiamo con forza: il ddl Sicurezza va ritirato immediatamente”, conclude Giove.
“Siamo in piazza con tutto il Movimento 5 stelle per manifestare contro una lettura del bisogno di sicurezza che è completamente deformato. I cittadini quando parlano di sicurezza non chiedono di reprimere il dissenso politico, la resistenza passiva, non chiedono il bavaglio sempre più stretto per i giornalisti. Chiedono invece di poter uscire di casa la sera e di tornare a casa a tarda sera, chiedono di poter uscire di giorno senza essere assaliti con scippi, rapine e furti, chiedono di poter stare nelle strade in sicurezza in tutti i quartieri. E’ un concetto completamente sbagliato: questo decreto sicurezza è completamente reazionario e lo respingiamo nel modo più assoluto”, ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione di Roma. “Non puoi – ha aggiunto – reprimere il dissenso politico dopo che tu Meloni, hai preso i voti per la fiducia dicendo ‘quando i giovani e i cittadini manifesteranno per strada io sarò con loro perché ricorderò quello che ho fatto io’. Non puoi pensare che qualcuno debba andare in galera perché ostacola un progetto infrastrutturale importante. E poi, è normale che i giornalisti se pubblicano stralci di un provvedimento di un giudice vadano in galera?”. Una manifestazione pacifica e rumorosa, con pentole e coperchi a mo’ di percussioni, ma che ha visto un blitz di alcuni giovani che hanno imbrattato la vetrina del supermarket Carrefour in viale Regina Margherita. “Assassini” e poi “Free Palestine”, le scritte. Contro il negozio sono stati anche lanciati diversi petardi.