Manovra, resta quota 103 per andare in pensione ma stretta su assegno
Manovra, resta quota 103 per andare in pensione ma stretta su assegnoRoma, 27 ott. (askanews) – Salta quota 104 per accedere al pensionamento anticipato. Per il 2024 resta in vigore quota 103, ossia 41 anni di contributi e 62 di età anagrafica, ma con una stretta sul trattamento economico che sarà calcolato esclusivamente con il sistema contributivo fino a quando non si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia e comunque non potrà superare quattro volte il trattamento minimo, ossia circa 2.250 euro lordi al mese. Lo prevede l’ultima bozza del ddl di bilancio che introduce anche una modificha per la finestra di uscita dei lavoratori del settore privato con il prolungamento di un ulteriore mese. Dal momento della maturazione dei requisiti dovranno passare sette mesi per andare in pensione, mentre le bozze precedenti prevedevano sei mesi e attualmente sono richiesti tre mesi.
Per i dipendenti pubblici resta confermata la finistra di uscita di nove mesi già prevista nelle bozze circolate nei giorni scorsi. Attualmente è di 6 mesi. Limatura al ribasso per l’indicizzazione 2024 delle pensioni tra quattro e cinque volte il minimo (fino a circa 2.800 euro lordi al mese) che si riduce all’85%. Nelle bozze dei giorni scorsi l’adeguamento per pensioni fino a quell’importo era previsto al 90%.
Restano confermate le percentuali di indicizzazione per le altre fasce di pensioni, percentuali che scendono con l’aumentare degli importi: 100% per i trattamenti non superiori a 4 volte il minimo (circa 2.250 euro lordi a mese), 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo (fino a circa 2.800 euro), 47% per quelle tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4.500 euro), 37% per quelle tra 8 e 10 volte (fino a 5.600 euro) e 22% per pensioni sopra 10 volte il minimo (superiori a 5.600 euro).