Manovra, scontro sulle risorse per la sanità, ‘sacrificio’ da banche
Manovra, scontro sulle risorse per la sanità, ‘sacrificio’ da bancheRoma, 16 ott. (askanews) – E’ scontro sulle risorse per la sanità. Dopo gli annunci di investimenti importanti per il settore, la tabella del Documento programmatico di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri indica come risorse aggiuntive per il 2025 solo 860 milioni. Una cifra più consistente, pari a circa 3,2 miliardi è prevista soltanto nel 2026. La reazione dei medici non si è fatta attendere, con l’annuncio da parte di Anaao Assomed di essere pronta a “proteste estreme”.
Il Ministero dell’economia cerca di aggiustare il tiro spiegando che in realtà “alla sanità il prossimo anno andranno 2.366 milioni di euro in più rispetto al 2024”. Ma la tabella parla chiaro e i medici chiedono spiegazioni. Per il resto la manovra, illustrata oggi dal Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, e dal vice ministro Maurizio Leo, conferma la linea anticipata in diverse occasioni. Per lunedì prossimo, quando l’articolato completo sarà definito e trasmesso in Parlamento, è prevista una conferenza stampa del Presidente del consiglio, Giorgia Meloni.
Intanto oggi Giorgetti ha fatto sapere che il Documento programmatico di bilancio (con le cifra dei grandi aggregati della manovra) è stato trasmesso a Bruxelles, rispettando i tempi previsti e che con la Commissione europea è stato definito l’accordo per l’estensione da 4 a 7 anni del periodo di rientro dei conti nel percorso di sostenibilità. Confermati gli interventi a favore dei redditi medio bassi, in primo luogo il taglio del cuneo fiscale e l’irpef a tre aliquote, misure che sono rese strutturali. Il taglio del cuneo fiscale viene rimodulato prevedendo un decalage fino a 40.000 euro, per evitare l’esclusione dal beneficio per chi guadagna anche un solo euro in più rispetto ai 35.000 euro. Niente da fare per l’abbassamento dell’aliquota del 35% al 33%, ipotesi circolata se ci fossero state le risorse. Ma al momento non se ne parla. Eventualmente ci potrà pensare il Parlamento che dovrà gestire anche il riallineamento delle accise del gas e della benzina “attraverso un decreto legislativo. Nessuna stangata – ha detto Giorgetti – è un impegno europeo”.
Dopo un lungo confronto è stata definito anche “il sacrificio”, così lo ha definito Giorgetti, che le banche mettono sul tavolo e che vale circa 3,5 miliardi per il prossimo anno. Nessuna nuova tassa ma un contributo sulla liquidità accettando la sospensione per due anni della deduzione delle imposte differite attive che gli istituti hanno nei loro bilanci. Non è stato chiarito cosa succederà nel 2026, quando la sospensione non sarà più in vigore. Il sacrificio delle banche riguarda anche le stock option. “Oggi – ha spiegato Leo – quando si avvia il piano di stock option si usufruisce già della deduzione. Con la nuova norma la deduzione scatta quando c’è l’effettiva assegnazione della partecipazione, se c’è un differenziale positivo”. Sacrifici sono richiesti anche ai ministeri con “il taglio medio del 5% sulla spesa corrente”, ma sul tema non è stato specificato altro.
Esordisce nella manovra la revisione delle cosiddette tax expenditure con il principio del ‘quoziente familiare’. Nel complesso l’operazione di sfoltimento consentirà un aumento di gettito di circa un miliardo di euro. In pratica gli sconti fiscale vengono rimodulati in base al numero dei figli e calati su tre fasce di reddito. “Fino a 50.000 euro il tetto di spesa detraibile sarà più elevato – ha spiegato Leo – tra 50.000 e 100.000 euro sarà più basso e oltre i 100.000 euro sarà ancora meno”. Quindi sulla spesa detraibile si applicherà “la detrazione di riferimento. Se parliamo di interessi sui mutui e spese mediche sarà il 19%”. Novità per il bonus ristrutturazione, confermato al 50% per la prima casa ma in calo al 36% per gli altri immobili. Torna anche nel 2025 il bonus mobili al 50% che a legislazione vigente scadrebbe a fine 2024. Tra le novità per la famiglia il bonus bebè da 1.000 euro per i nati nel 2025 (per i nuclei con Isee fino a 40.000 euro) e l’aumento da due a tre mesi del periodo di congedo parentale retribuito all’80%. Per il pacchetto pensioni si profila il mantenimento delle misure in vigore nel 2024, quindi l’Ape sociale, opzione donna e quota 103. Confermati anche gli aumenti per le pensioni minime che nel 2025 dovrebbero arrivare a circa 630 euro dagli attuale 614,77 euro. Tra le altre misure, per le imprese la tracciabilità delle spese (ad esempio quelle per taxi o rappresentanza) per poterle portare in deduzione, l’ampliamento della platea dei soggetti sottoposti alla web tax, l’aumento della tassazione dal 26% al 42% sulle plusvalenze da bitcoin. Conferma anche per i fringe benefit nella misura di 1.000 euro, che sale a 2.000 per il lavoratore con figli e la tassazione agevolata per tre anni al 5% sui premi di produttività.