Mattarella: i progressi della medicina danno speranze a chi è affetto da malattie rare
Mattarella: i progressi della medicina danno speranze a chi è affetto da malattie rareMilano, 29 feb. (askanews) – I progressi della medicina rendono il futuro “incoraggiante” per le persone affette da malattie rare (oltre due milioni in Italia) ma occorrono maggiori investimenti in ricerca e soprattutto è necessario che “la comunità sappia farsi carico del diritto alla salute di questi cittadini”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare.
“Ogni malattia evoca condizioni di fragilità, a volte di isolamento, particolarmente nel caso delle malattie rare, che presentano difficoltà diagnostiche e di approccio terapeutico, così come rilevante onerosità delle cure e della gestione di pazienti, anche a causa di scarsi investimenti nel settore della ricerca e della sperimentazione farmaceutica”, ha affermato il Capo dello Stato. “In Italia sono più di due milioni le persone afflitte da malattie di questa natura” e “la Giornata Mondiale delle Malattie Rare richiama l’attenzione su questa condizione di particolare difficoltà. I continui progressi della medicina personalizzata, delle tecnologie genomiche e biomediche offrono nuove possibilità di trattamento per diverse patologie, aprendo la strada a terapie più mirate ed efficaci e rendendo il futuro di tante persone affette da malattie rare sempre più incoraggiante, a condizione che la comunità sappia farsi carico del diritto alla salute di questi cittadini”.
Per Mattarella “occorre incrementare gli investimenti nella ricerca e favorire un approccio multidisciplinare al fine di individuare efficaci e rapidi percorsi diagnostici e di cura. L’approvazione del ‘Piano nazionale malattie rare 2023-2026’, avvenuta lo scorso maggio, rappresenta un passo in avanti nei confronti di quanti chiedono soluzioni concrete per migliorare la qualità della propria vita, perché nessuna malattia è mai troppo rara da non meritare una cura efficace”.