Mattarella: in Medio oriente un conflitto disumano, Gaza interpella le coscienze
Mattarella: in Medio oriente un conflitto disumano, Gaza interpella le coscienzeRoma, 12 set. (askanews) – “La tutela della popolazione civile, dei minori, delle donne, dei più fragili, è tema che interpella le coscienze anche a Gaza. Il Medio Oriente, terra così ricca di culture e a noi così prossima, continua a essere dilaniato da un conflitto che non riesce a trovare soluzione e che dal 7 ottobre scorso si è riacceso in modo disumano”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un testo inviato alla ’47esima tavola rotonda su questioni attuali di Diritto internazionale umanitario’ organizzato dall’Istituto Internazionale di Diritto umanitario di Sanremo.
“Ancora una volta – aggiunge – a farne le spese sono prevalentemente quei civili che l’articolo 3, comune alle quattro Convenzioni di Ginevra, espressamente sottrae alla violenza bellica disponendo che siano trattati con ‘umanità’. Assistiamo purtroppo ad una dinamica contraria: un bollettino quotidiano di uccisioni, distruzioni di infrastrutture, tra cui anche scuole, ospedali e campi profughi, attacchi contro operatori umanitari, personale medico, giornalisti, con lo spostamento forzato di centinaia di migliaia di persone: tutto questo ci interroga su quei principi di proporzionalità e distinzione fra civili e belligeranti, che costituiscono pilastri portanti del Diritto Internazionale Umanitario. A ciò si aggiunge il sequestro e l’uccisione di ostaggi israeliani inermi, che ha raggiunto nei giorni scorsi nuovi livelli di orrore. Nello sterile rimpallo delle responsabilità fra le parti in guerra, nel chiaroscuro delle narrative opposte, nel ripetersi – infine – di appelli inascoltati da parte dei principali organismi internazionali, si ha la sensazione che il mondo si stia infilando in una fase in cui il patrimonio racchiuso nelle Convenzioni di Ginevra appaia una pura petizione di principio”. “Lo stesso scenario si presenta dallo Yemen al Sudan, dalla Siria ad Haiti” e “si tratta di una situazione che la Comunità Internazionale non può tollerare”.