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Meloni: “A ottobre il Piano Mattei per l’Africa” (intanto dall’Onu arriva un richiamo sui migranti)

| Redazione StudioNews |

Meloni: “A ottobre il Piano Mattei per l’Africa” (intanto dall’Onu arriva un richiamo sui migranti)Addis Abeba, 14 apr. (askanews) – Giorgia Meloni presenterà a ottobre il suo Piano Mattei per l’Africa, con cui l’Italia vuole essere protagonista di una nuova stagione per il continente. Lo ha annunciato la stessa presidente del Consiglio, arrivata oggi ad Addis Abeba, in Etiopia, per una visita di due giorni. Cooperazione, sviluppo economico, migranti i temi al centro della missione, nel corso della quale Meloni ha incontrato il primo ministro Abiy Ahmed Ali e vedrà il presidente Hassan Sheikh Mohamud.

“C’è, sicuramente, un protagonismo italiano in Africa e nel Corno d’Africa che per noi è cruciale e sensibile”, ha detto Meloni parlando con i giornalisti. Sul Piano Mattei, ha spiegato, il governo sta lavorando “in cooperazione con i Paesi africani”, con l’obiettivo di lanciarlo al prossimo Summit intergovernativo Italia-Africa in autunno. Il Piano, ha sottolineato, “penso che produca molto più dello sforzo che richiede, per l’interesse nazionale italiano, per l’interesse europeo, per la stabilità di un continente sul quale forse negli ultimi anni non abbiamo fatto abbastanza e che oggi vede l’ingresso di attori diversi. E io credo che nell’opera di stabilizzazione e di sviluppo dell’Africa un ruolo forte dell’Italia e dell’Europa sia opportuno”. Intanto, però, il percorso intrapreso dal governo è quello di rinsaldare i rapporti bilaterali, a partire dai Paesi più “vicini”. L’Italia ha storiche relazioni con l’Etiopia, ancora attraversata da tensioni in alcune aree: la regione del Tigray, dove c’è una fragile pace, ma anche quella degli Amhara, teatro di scontri anche negli ultimi giorni. “L’Etiopia è un paese la cui stabilità è fondamentale”, ha sottolineato, garantendo “sostegno” in particolare “sul piano finanziario”, anche nell’ottica del contenimento dei flussi visto che oggi ci sono 823 mila rifugiati e 4,2 milioni di sfollati.

Per l’Italia, però, non c’è solo l’Etiopia tra le priorità. Per questo domani Meloni parteciperà a un incontro trilaterale con Abiy e con Hassan Sheikh Mohamud, presidente della Somalia, altro Paese la cui stabilizzazione ha un rilievo per Roma. Negli incontri di questi giorni, invece, non figura la presenza dell’Eritrea, che ha anch’essa storici rapporti con l’Italia ma che è sempre più nell’orbita di influenza della Russia, che ha espresso interesse a sviluppare progetti infrastrutturali nella città portuale di Massaua. Altro fronte caldo per il governo è la Tunisia, nel mezzo di una crisi profonda. Anche oggi Meloni ha ribadito l’impegno italiano per “lo sblocco dei finanziamenti”, per garantire una prospettiva al Paese, anche nell’ottica di ridurre le partenze, aumentate anche come conseguenze delle difficoltà di Tunisi. Sui migranti, però, è arrivato il richiamo dell’Onu al governo, dopo l’adozione dello stato di emergenza. Pur sollecitando l’Ue a maggiore “solidarietà con l’Italia” ed elogiando il lavoro di salvataggio della Guardia Costiera, l’Alto Commissario Onu per i diritti umani Volker Turk ha voluto affermare che “qualsiasi nuova politica nell’ambito dello stato di emergenza deve essere in linea con gli obblighi in materia di diritti umani dell’Italia. Non si può derogare alla tutela dei diritti umani, come il diritto alla vita e il divieto di respingimento, nemmeno durante questi periodi”. Turk ha anche chiesto di “abbandonare la nuova e dura legge adottata all’inizio dell’anno che limita le operazioni di ricerca e salvataggio dei civili, e di astenersi dal criminalizzare coloro che sono impegnati a fornire assistenza salvavita”. Ma nel frattempo la Lega ha depositato un emendamento di maggioranza per una stretta alla protezione speciale ed esulta: “Si ritorna ai decreti Salvini”.