Meloni a Ue: non cadere in trappola Hamas. Rischi da immigrazione
Meloni a Ue: non cadere in trappola Hamas. Rischi da immigrazioneRoma, 17 ott. (askanews) – Israele e l’Occidente non devono cadere nella “trappola” di Hamas, che spera in una reazione durissima anche contro la popolazione civile per ricompattare l’opinione pubblica araba. E al tempo stesso l’Europa deve fare un passo avanti sulla sicurezza affrontando senza “titubanze” il tema dell’immigrazione illegale, da cui arrivano rischi per la sicurezza, come dimostra il caso dell’attentatore di Bruxelles, che era sbarcato nel 2011 a Lampedusa. E’ questo il cuore del ragionamento svolto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta al Consiglio europeo da remoto convocato proprio per discutere della crisi in Medio Oriente, dopo le divisioni che si erano verificate nei giorni scorsi a Bruxelles.
Nel Consiglio, tra le altre cose, è emersa “la forte unità europea nel condannare Hamas e nel sostenere il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario”. Per Meloni (che secondo quanto si apprende nei prossimi giorni potrebbe recarsi in Israele, ma ancora la visita non è stata fissata) l’attacco di Hamas è volto a impedire il processo di normalizzazione avviato con gli accordi di Abramo ed è una “trappola” in cui bisogna evitare di cadere. Parlando ai colleghi europei, Meloni si è detta “profondamente colpita” dall’”efferatezza” degli atti compiuti da Hamas e dal suo tentativo di “disumanizzare” i cittadini israeliani. Un grado di violenza – è il ragionamento della premier, secondo quanto si apprende – che fa pensare a una “strategia” voluta per spingere Israele a una fortissima reazione che possa ricadere anche sulla popolazione civile palestinese per “ricompattare” l’opinione pubblica araba contro Israele. In questo contesto, per Meloni, bisogna tornare a ragionare su soluzioni a lungo termine, riprendendo la visione “due popoli e due Stati”, che abbia come come presupposti il “riconoscimento reciproco” e il diritto di Israele alla sua “esistenza” e all’”autodifesa”.
La premier ha quindi affrontato il tema della sicurezza in Europa, dopo gli attentati avvenuti in Francia e, ieri sera, in Belgio. Dopo aver fatto le condoglianze dell’Italia ai primi ministri di Belgio e Svezia De Croo e Kristersson, Meloni ha ricordato che l’attentatore di Bruxelles era sbarcato nel 2011 a Lampedusa “come già successo” anche in passato (il riferimento è all’attentato di Nizza del 2020) e questo dimostra che l’immigrazione irregolare di massa può portare “gravi rischi” anche per la sicurezza in Europa. Quindi – è stato il suo appello – non è possibile avere più “titubanze” sul tema perchè ne va della “sicurezza” dei cittadini europei. Né titubanze ci possono essere, ha aggiunto, nella condanna di ogni forma di antisemitismo compreso quello di “matrice islamica”, per troppo tempo “sottovalutato”.