Meloni compatta Ecr in vista europee, sostegno a Morawiecki e Vox
Meloni compatta Ecr in vista europee, sostegno a Morawiecki e VoxVarsavia, 5 lug. (askanews) – La famiglia dei conservatori non si divide, anzi deve essere “rafforzata” dialogando con i partiti “compatibili” ma senza snaturarsi. Giorgia Meloni è arrivata a Varsavia per una missione-lampo nella doppia veste di presidente del Consiglio e di presidente dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) con l’obiettivo di rinsaldare la partnership con Mateusz Morawiecki e di rassicurare il partito in vista della lunga campagna verso le europee del 2024.
Con Morawiecki (e Viktor Orban) Meloni aveva avuto un confronto venerdì a margine del Consiglio Ue, cercando una ‘mediazione’ – fallita – per evitare lo stop di Polonia e Ugheria alle comunicazioni sul tema dei migranti. Sulla questione, ha assicurato oggi al termine di un incontro di circa un’ora al Palazzo sull’isola, la posizione di Roma e Varsavia “credo sia sostanzialmente la stessa: vogliamo fermare la migrazione illegale”. “Capisco perfettamente quello che dice l’Italia: i confini devono essere protetti in modo forte”, ha confermato il premier polacco. Tra i due, ha garantito la presidente del Consiglio, c’è una “posizione condivisa” nella “totalità o quasi totalità delle questioni”, tanto che nei Consigli Ue basta “uno sguardo” per capirsi. Una sintonia che Meloni ha voluto ribadire poco dopo, intervenendo alle giornate di studio organizzate dal gruppo Ecr. Una rassicurazione che, evidentemente, è stata ritenuta necessaria, a fronte del dibattito in corso per tentare di arrivare a un’alleanza tra Ppe ed Ecr per superare la “maggioranza Ursula”. Proprio nei confronti di Morawiecki e del suo partito PiS c’è un ‘veto’ da parte di settori rilevanti dei popolari, a partire dall’ex leader Donald Tusk, che sarà proprio l’avversario dell’attuale primo ministro alle elezioni politiche di autunno. “E’ fondamentale che il PiS e Morawiecki continuino a governare questa nazione, è fondamentale per la nostra famiglia politica ma anche per l’Europa”, ha scandito Meloni, garantendo che “quelli che pensano che ci possiamo dividere si stanno illudendo”. La premier ha poi ribadito il suo sostegno anche a Vox, impegnata nella campagna elettorale per il voto del 23 luglio in Spagna. “La loro campagna – ha detto – mi ricorda molto la nostra, vedo utilizzate le stesse parole d’ordine, le stesse accuse, gli stessi tentativi di spaventare i cittadini ma so che non funziona perchè ci sono già passata. Sono convinta che riusciranno ad affermare Vox”. Proprio la storia di Fdi, per Meloni, può dare “forza e speranza” ai conservatori: la storia di un partito che “quando è nato è stato dato per spacciato” ma che ha poi “disatteso tutti i pronostici” e oggi guida un governo con cui “l’Italia è obiettivamente rispettata a livello internazionale” e “abbiamo dati che dicono che economicamente cresce più di Francia e Germania”.
Davanti alla platea Ecr la premier non ha fatto cenno all’ipotesi (da lei caldeggiata) di un’alleanza con i popolari, limitandosi a sottolineare la necessità di un dialogo con altri soggetti. “Possiamo contagiare molte altre persone, dobbiamo avvicinare tutti i partiti compatibili con la nostra visione, ma soprattutto rafforzare la nostra famiglia”, ha spiegato, aggiungendo che “comunque vada i conservatori dovranno essere determinanti dopo le elezioni europee”. Il continente, per Meloni, ha bisogno di Ecr, in particolare in una fase complessa come l’attuale, perchè “mentre il campo della sinistra è il campo dell’utopia il campo del reale è il campo dei conservatori”. “Noi siamo sempre state persone libere ed è esattamente questa la ragione per la quale faremo quello che va fatto, e cioè restituire un’anima e un’identità a questo nostro continente”, ha concluso, prima di ripartire per Roma dove la attendono questioni spinose, a partire dal caso Santanchè.