Meloni: senza gli occhi degli inviati di guerra saremmo ciechi
Meloni: senza gli occhi degli inviati di guerra saremmo ciechiRoma, 26 mag. (askanews) – Gli inviati di guerra sono “gli occhi” attraverso i quali tutti apprendono quello che succede nei teatri di guerra. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato in occasione della cerimonia di inaugurazione della mostra fotografica “Bearing Witness” (New Yorl, Istituto Italiano di Cultura, 25 maggio 2023).
“Sono molto contenta – ha affermato – di partecipare a questa cerimonia. Voglio salutare e ringraziare Fausto Biloslavo per aver voluto promuovere la prima mostra sul reportage di guerra dei giornalisti italiani e voglio rivolgere i miei complimenti all’Istituto Italiano di Cultura di New York che ha fatto la scelta importantissima di ospitare questa iniziativa. La testimonianza è il compito dei giornalisti di guerra. Fausto Biloslavo lo fa da circa quarant’anni e il suo lavoro è diventato un modo di vivere, una passione descritta perfettamente dalle foto che racconta in questa mostra della sua esperienza giornalistica, realizzata insieme al collega Francesco Semprini. Tante le immagini, forti, spesso strazianti: dalla bambina afghana con il vestitino rosso durante la drammatica evacuazione dall’aeroporto di Kabul all’Africa rosso sangue, dai personaggi leggendari come Ahmad Shah Massoud nella valle del Panjshir agli scatti dei civili in fuga, prime vittime di ogni conflitto, fino al dramma della guerra scatenata dalla Russia nel cuore d’Europa, in Ucraina”. “Io voglio cogliere questa occasione – ha sottolineato la premier – per ringraziare i tanti professionisti che attraverso questo straordinario lavoro rendono un servizio grandioso all’informazione, al giornalismo, a noi rappresentanti delle Istituzioni che attraverso quegli scatti vediamo una realtà che ci aiuta a prendere delle scelte più consapevoli, fino ai cittadini. Gli occhi degli inviati di guerra sono gli occhi di chi ha il coraggio di stare sul campo, al fianco dei civili, dei soldati, lungo la fragile linea che divide la vita dalla morte. I loro occhi sono gli occhi della guerra. Senza di loro noi saremmo ciechi, senza di loro noi non avremmo la possibilità di sapere davvero cosa accade nei teatri di guerra, facendoci sentire parte di quello che sta succedendo”.
“Voglio onorare, inoltre, coloro che proprio facendo questo lavoro, rendendo questo servizio sono caduti. Il mio omaggio – ha detto ancora Meloni – non può che non andare in particolare a uno dei pionieri di questa professione, Almerigo Grilz. Triestino come Fausto Biloslavo con il quale Biloslavo ha iniziato a lavorare. Oggi Almerigo avrebbe compiuto 70 anni se il 19 maggio 1987 non fosse stato colpito a morte in Mozambico mentre filmava gli scontri tra guerriglieri e i governativi. Grilz ci ha portato dentro le guerre più lontane, ci ha raccontato conflitti altrimenti dimenticati, rappresenta un riferimento per ogni inviato di guerra. E sono molto felice che alla sua memoria sia stato nei giorni scorsi dedicato un premio giornalistico”. A giudizio della presidente del Consiglio “raccontare la guerra richiede coraggio, professionalità, competenza, equilibrio. Fausto Biloslavo non ha mai lesinato nessuna di queste caratteristiche. E oggi, insieme a lui, vogliamo ringraziare tutti gli straordinari professionisti che hanno scelto questo lavoro e che rendono davvero un servizio fondamentale a tutti noi. Grazie e davvero ‘in bocca al lupo’ per la riuscita di questa iniziativa”, ha concluso Meloni.