Meloni torna da Washington e sente Costa. Su Santanchè prende tempo (e vede La Russa)
Meloni torna da Washington e sente Costa. Su Santanchè prende tempo (e vede La Russa)Roma, 21 gen. (askanews) – Caso Santanchè, ddl sicurezza, prossime missioni internazionali, rapporti con l’Ue. Questi i dossier che Giorgia Meloni si è trovata sulla scrivania di rientro da Washington, dove ha partecipato all’Inauguration day.
La premier è arrivata presto in ufficio, molto prima del solito, praticamente appena atterrata a Roma da Washington. Del resto i ‘nodi’ da risolvere sul tavolo sono molti e non semplici. Per quanto riguarda il ddl sicurezza, la questione è stata affidata al sottosegretario Alfredo Mantovano che – in raccordo con Meloni – ha riunito in mattinata i capigruppo di maggioranza del Senato, Lucio Malan (Fdi), Maurizio Gasparri (Fi) e Massimiliano Romeo (Lega), i presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, Alberto Balboni e Giulia Bongiorno, oltre ai ministri per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani; dell’Interno Matteo Piantedosi; della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario Nicola Molteni. Nel corso dell’incontro – è stato spiegato – è stato deciso di accelerare sull’esame del provvedimento intervenendo però con poche e concordate modifiche “senza snaturarlo”.
Più complicata la questione della ministra del Turismo. Dopo il rinvio a giudizio deciso dal Tribunale di Milano, la decisione sulla sua permanenza al governo è nelle mani di Meloni. Al momento la premier sta prendendo tempo. Da Fdi, partito di Santanché, nei giorni scorsi sono arrivate ben poche attestazioni di sostegno mentre l’opposizione chiede le dimissioni (il M5s ha presentato una mozione di sfiducia in entrambe le Camere). La ministra sembra intenzionata a resistere ma dopo una telefonata nei giorni scorsi, Meloni sta valutando il da farsi consapevole del rischio – che vuole assolutamente evitare – che la questione giudiziaria possa indebolire il governo nel suo complesso. Probabile, secondo quanto viene riferito, che nelle prossime ore possa esserci un faccia a faccia tra le due: Santanchè è a Milano, ma mercoledì dovrebbe rientrare a Roma. Intanto Meloni ha incontrato a pranzo il presidente del Senato Ignazio La Russa (che con Santanchè ha un rapporto stretto): un colloquio che era “previsto da tempo per fare il punto della situazione”, viene assicurato. Difficile, però, pensare che i due non si siano confrontati anche, se non soprattutto, sul dossier. Per quanto riguarda le prossime missioni, tra sabato e lunedì Meloni sarà in Arabia saudita e Bahrein, per incontri bilaterali. Il 31, a Belgrado, si terrà il vertice intergovernativo Italia-Serbia mentre il 3 febbraio, allo Château de Limont in Belgio, parteciperà al summit informale dei leader Ue dedicato alla difesa. Sarà quella la prima occasione di incontro per i 27 dopo l’insediamento di Donald Trump. Meloni, unica leader europea presente a Washington, sa che il rapporto con il tycoon ha creato qualche mal di pancia a Bruxelles e nelle cancellerie, visto un rapporto tra Ue e nuova amministrazione Usa che non si preannuncia semplice. Per questo, lunedì, in un post su X in cui faceva gli auguri a Trump ha voluto anche mandare un messaggio di ‘rassicurazione’ ai partner, garantendo che “l’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità”.
Per preparare il summit del 3, la premier ha sentito il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Nel corso del colloquio, riferisce Palazzo Chigi, “Meloni ha sottolineato l’esigenza di rafforzare concretamente il pilastro europeo della Nato, anche sul fronte della competitività dell’industria europea del settore, attraverso una piena complementarietà delle iniziative e dei programmi Ue in ambito difesa”. A questo proposito, Meloni e Costa hanno “condiviso l’importanza e l’urgenza di lavorare su nuovi e più efficaci strumenti comuni per sostenere gli ingenti investimenti necessari”.