Meloni vola a Tunisi,impegno su fondi Fmi.Tornerò con von der Leyen
Meloni vola a Tunisi,impegno su fondi Fmi.Tornerò con von der LeyenTunisi , 6 giu. (askanews) – Il presidente tunisino, Kais Saied, incassa l’impegno dell’Italia a fare ogni sforzo per “cercare di arrivare a una positiva conclusione dell’accordo con il Fondo monetario”. Ed era quello che voleva. Cosa abbia promesso in cambio, invece, non è dato sapere. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata a Tunisi per cercare di portare avanti una difficile mediazione, quella che dovrebbe consentire al Paese nordafricano di ottenere 1,9 miliardi di fondi preziosi per evitare l’imminente rischio di bancarotta.
La premier dice che l’obiettivo va raggiunto nel “pieno rispetto della sovranità tunisina” ma non spiega in che modo ciò sia possibile, considerando che Saied anche nell’incontro di questa mattina le ha ribadito il suo rifiuto ad applicare le riforme lacrime e sangue richieste come condizione imprescindibile dal Fondo. Né è possibile chiedere delucidazioni visto che l’annunciato punto stampa della presidente del Consiglio viene sostituito, ufficialmente per ragioni di tempo, da una dichiarazione alla quale i giornalisti non sono presenti. Meloni sbarca a Tunisi come capo di un “Paese amico”, ma si tratta anche di una amicizia interessata. “La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza, la crescita della democrazia – dice – è ovviamente indispensabile, per la Tunisia ma anche per l’Italia”. Scongiurare il fallimento del Paese è fondamentale anche per evitare che il numero di migranti che bussano alle nostre porte diventi esponenziale. Ed è vero che la presidente del Consiglio ammette che, grazie alla collaborazione tra i due Paesi, il numero di ingressi irregolari a maggio è fortemente calato rispetto a marzo-aprile, ma non nasconde anche la preoccupazione per i prossimi mesi, quelli più difficili.
Tendere la mano in maniera così convinta a un politico come Saied, responsabile di atti repressivi e autoritaristici, non è una scelta ben vista da tutti i Paesi in Europa, ma è considerato essenziale per l’Italia. E Giorgia Meloni, che non a caso parla di “approccio pragmatico”, ci tiene a dimostrare che in questa partita non è da sola. Non solo ricorda di aver posto la questione anche durante i giorni del G7 di Hiroshima, ma fa sapere che “anche a livello europeo l’Italia si è fatta portavoce di un approccio concreto per aumentare il sostegno alla Tunisia, sia nel contrasto alla tratta degli esseri umani che dell’immigrazione illegale”. La promessa è quella di “un pacchetto di sostegno integrato, un pacchetto di finanziamenti e opportunità importanti a cui sta lavorando Bruxelles” a cui Meloni vuole dare una accelerazione. E proprio a questo fine fa sapere di aver dato la sua disponibilità a tornare presto in Tunisia “insieme al presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen”. L’Italia, da parte sua, si sta già muovendo: la cornice resta sempre quella del Piano Mattei per l’Africa. Meloni parla del “sostegno al bilancio tunisino, l’apertura di linee di credito a favore soprattutto dello sviluppo, partendo dalla piccola e media impresa fino al settore agroalimentare”. E’ un ulteriore impegno, spiega, “che si aggiunge ai numerosi progetti di cooperazione italiana nel Paese, che ammontano a 700 milioni di euro nel loro complesso, e focalizzano l’attenzione sui settori prioritari, agricoltura, istruzione, formazione professionale, la sanità, i servizi di base”.
Ma la presidente del Consiglio prende anche un impegno per il futuro, facendo propria una causa perorata dal leader tunisino. “Con il presidente Saied – annuncia – abbiamo discusso dell’ipotesi di una conferenza internazionale a Roma sul tema della migrazione e dello sviluppo, per cercare di mettere insieme tutte le necessità legate a un fenomeno imponente che va affrontato a 360 gradi”.