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Mercati agricoli Ue mostrano segni parziale ritorno a stabilità

Mercati agricoli Ue mostrano segni parziale ritorno a stabilitàRoma, 8 ott. (askanews) – I mercati agricoli europei mostrano segnali positivi di un parziale ritorno alla stabilità, ma la situazione rimane nel suo complesso fragile soprattutto a causa di problemi legati alle condizioni climatiche e alla pressione sanitaria nel settore animale. E’ quanto emerge dalle prospettive a breve termine pubblicate dalla Commissione Europea per i mesi autunnali.



La produzione di cereali dell’UE quest’anno sarà la più bassa dell’ultimo decennio, a causa di condizioni meteorologiche avverse che influenzano le rese e la qualità dei cereali raccolti e in parte a causa di una riduzione della superficie coltivata. Il grano tenero e il mais sono i più colpiti, mentre aumenta la produzione di avena, orzo e grano duro. La ridotta produzione interna, si legge, potrebbe comportare minori esportazioni di cereali dell’UE. La produzione di semi oleosi dell’UE diminuisce a causa di una riduzione della superficie coltivata a colza e di condizioni meteorologiche avverse che influenzano i semi di girasole. Al contrario, aumenta la produzione di soia, riflettendo un aumento della superficie coltivata. La produzione di colture proteiche aumenta invece del 12,6% anno su anno, trainata da piselli da campo e fave.


Per quanto riguarda lo zucchero, la produzione europea è prevista a 16,6 milioni di tonnellate, un aumento di 1 milione di tonnellate rispetto al 2023/24, trainata da un aumento della superficie coltivata a barbabietola da zucchero a sua volta trainata da prezzi dello zucchero record nel 2023/24. Si prevede che le esportazioni raggiungeranno il massimo degli ultimi sei anni di 1,8 milioni di tonnellate, mentre le importazioni scenderanno per la prima volta sotto 1,3 milioni di tonnellate. Per quanto riguarda la produzione di olio d’oliva, si prevede che in Ue torni ai livelli medi, dopo due anni di commercializzazione con bassa produzione e prezzi record. I prezzi dovrebbero diminuire gradualmente e, a sua volta, il consumo potrebbe tornare a livelli più vicini a quelli degli anni precedenti.


Nessuna ripresa per il vino dell’UE nel 2024/25, dove si prevedono un calo della produzione, del consumo e degli scambi. Nel settore ortofrutticolo, si prevede che i danni da gelo e altre condizioni meteorologiche avverse influenzeranno negativamente la produzione di mele dell’UE nel 2024/25 (-10% anno su anno). Al contrario, si prevede che la produzione di arance riprenderà dopo due stagioni difficili (+10% anno su anno), mentre anche i pomodori (+3,3% anno su anno) e le pesche e le nettarine (+5,2%) dovrebbero vedere una produzione in aumento. Il consumo di frutta e verdura fresca potrebbe riprendersi con la riduzione dell’inflazione alimentare. Il miglioramento delle rese del latte controbilancia il continuo calo della mandria di mucche, e si prevede che la fornitura di latte nell’UE rimarrà stabile. La combinazione di stabilizzazione dei prezzi del latte crudo nell’UE al di sopra dei livelli storici e stabilizzazione dei costi di input potrebbe migliorare i margini degli allevatori di bovini da latte.


Infine, la produzione di carne bovina nell’UE si sta stabilizzando, ma il settore è preoccupato per un calo strutturale del numero di animali. Le esportazioni di carne nell’UE stanno aumentando, mentre le esportazioni di animali vivi sono in calo. Il quadro è misto nel settore della carne suina nell’UE, con la produzione di alcuni paesi in ripresa mentre altri affrontano carenze di produzione. Le esportazioni dell’UE sono meno competitive e la domanda sta diminuendo dalla Cina, ma alcune quote di mercato vengono guadagnate in altri paesi asiatici.