Migranti, con dl governo arriva stretta sulla protezione speciale
Migranti, con dl governo arriva stretta sulla protezione specialeRoma, 11 mar. (askanews) – Arriva la stretta sulla protezione speciale per i migranti con il decreto varato dal Governo nel Cdm in Calabria. Con un paracadute per coloro che hanno già presentato domanda. Secondo quanto si apprende, Palazzo Chigi avrebbe recepito su quest’ultimo punto le indicazioni del Quirinale così da salvaguardare le persone già presenti nel nostro Paese.
Il decreto dell’esecutivo Meloni cambia l’articolo 19 del testo unico sull’immigrazione che riguarda le disposizioni in materia di “categorie vulnerabili”. Resta in vigore la protezione speciale che prevede il divieto di espulsione e respingimento della persona migrante “qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti”. Ma saltano due periodi dello stesso comma.
In primo luogo, viene cancellato il passaggio dove si stabiliva che non erano ammessi respingimento o espulsione qualora esistessero “fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale” potesse comportare una “violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare” e, in secondo luogo, viene soppressa anche la parte che teneva conto, nella valutazione del “rischio” della “natura e della effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonche dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese d’origine”.
Dalla stretta, contenuta nel decreto uscito in Gazzetta, si salvaguarda però, dicevamo, chi ha già presentato domanda o già ottenuto il permesso di soggiorno per motivi di protezione speciale. Si legge infatti che: “per le istanze presentate fino alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l’invito alla presentazione dell’istanza da parte della Questura competente, continua ad applicarsi la disciplina previgente” anche se “i permessi di soggiorno già rilasciati, in corso di validità, sono rinnovati per una sola volta e con durata annuale, a decorrere dalla data di scadenza. Resta ferma la facoltà di conversione del titolo di soggiorno in motivi di lavoro se ne ricorrono i requisiti di legge”.