Milano, Lega-Fdi-Fi: oltraggioso che Comune limiti cerimonia foibe
Milano, Lega-Fdi-Fi: oltraggioso che Comune limiti cerimonia foibeMilano, 9 feb. (askanews) – “Troviamo oltraggioso che il Comune di Milano limiti le associazioni degli esuli nello svolgimento della cerimonia del Giorno del Ricordo di domani mattina, sabato 10 febbraio”. Lo hanno scritto in una nota il segretario provinciale della Lega a Milano e consigliere comunale Samuele Piscina, il capogruppo di Fdi a Palazzo Marino Riccardo Truppo e il vicecoordinatore cittadino di Forza Italia Giuseppe Lardieri.
“Si tratta evidentemente dell’ennesima offesa nei confronti di chi è stato barbaramente trucidato nelle foibe e di tutti gli esuli che hanno dovuto abbandonare la loro casa, la loro terra, i loro beni e i loro affetti per non essere massacrati dai partigiani comunisti titini. Il sindaco Sala e la maggioranza di sinistra devono spiegarci per quale motivo venga negato alle associazioni di far benedire il monumento a un sacerdote, di leggere la toccante Preghiera dell’infoibato scritta da Mons. Santin di Trieste, di fare un breve intervento e di posare una corona di alloro al fianco di quella del Comune” hanno aggiunto. “In tutta Italia si concede ai diretti interessati, coloro che hanno vissuto direttamente quella tragedia o i loro parenti, di poter essere attivi nella pianificazione e durante lo svolgimento delle cerimonie di commemorazione. È una vergogna inaudita che solo a Milano si limiti la cerimonia, probabilmente nel tentativo che non faccia troppo rumore e che quindi la storia venga dimenticata” hanno continuato gli esponenti del centrodestra.
“Il negazionismo serpeggia costantemente tra le file della sinistra. Il Comune tenta sempre di vanificare il grande lavoro che svolgono associazioni e comitati degli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati, a volte censurando la parola ‘comunisti’, questa volta facendo passare in sordina la commemorazione ed escludendo dalla stessa gli esuli. È un atteggiamento vile e contrario ai principi della Legge 30 marzo 2004, n. 92”, hanno concluso gli esponenti di centrodestra.