Milano, Sala: venti a 100km ora, non sappiamo tempi per ripresa
Milano, Sala: venti a 100km ora, non sappiamo tempi per ripresaMilano, 25 lug. (askanews) – Venti a 100 chilometri all’ora, strade sbarrate da alberi caduti, circolazione di filobus e tram interrotta, tetti delle scuole scoperchiati, il Castello sforzesco chiuso. È il bilancio della “notte insonne” di Milano sferzata da un violento nubifragio, nelle parole del sindaco Giuseppe Sala che in un video sui suoi canali social traccia il quadro.
“Il vento in città ha superato i 100 km all’ora. Dalle 4 con i tecnici del Comune sono personalmente al lavoro per coordinare il lavoro, allo scopo di limitare i danni- racconta il primo cittadino milanese – Da subito vigili del fuoco, protezione civile e agenti sono intervenuti per far fronte alle centinaia di richieste di aiuto”. “Se le metropolitane e il servizio degli autobus funzionano regolarmente è estremamente problematica la gestione dei filobus e tram a causa di tre motivi – spiega Sala – il primo è che abbiamo due depositi senza corrente e i mezzi non possono uscire, il secondo è che in alcuni casi abbiamo alberi sui tracciati e infine abbiamo situazioni, anche sulla 90-91 di linee aeree da ripristinare”, inoltre ci sono “alcune strade sono ancora interrotte e si sta lavorando per liberarle dagli alberi caduti: consiglio di informarsi prima di mettersi in movimento”. Ma non è solo un problema di mobilità quello che sta paralizzando stamattina Milano: “Stiamo valutando i nostri luoghi di gestione comunale: ci sono scuole con tetti scoperchiati e il Castello al momento è chiuso per problemi di sicurezza perché ci sono tegole cadute dalle merlate” aggiunge il sindaco. “Al momento non sappiamo con esattezza quanto ci vorrà per ripristinare la situazione anche perché non dobbiamo preoccuparci solo degli alberi caduti ma anche di verificare la situazione di quelli potenzialmente pericolanti – afferma – La situazione non è semplice ma il personale sta lavorando da stanotte”. Il sindaco chiude il suo videomessaggio con un riflessione più generale: “Ho visto passare nella mia vita 65 estati, non mi ricordo delle primissime ma le altre sì e quello che sto vedendo ora non è normale. Non possiamo più negarlo: il cambiamento climatico sta modificando la nostra vita, non possiamo semplicemente far finta di niente e soprattutto non possiamo non fare nulla. Anche Milano deve fare la sua parte e la farà”.