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Min. Agricoltura spagnolo: difendiamo pesca con Francia e Italia

Min. Agricoltura spagnolo: difendiamo pesca con Francia e ItaliaRoma, 27 gen. (askanews) – La Spagna difenderà al prossimo Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione Europea a Bruxelles, con il sostegno di Francia e Italia, la revisione del regolamento sul piano di gestione del Mediterraneo con l’obiettivo comune di dare maggiore sicurezza giuridica ed economica all’attività di pesca. I tre Paesi sono infatti concordi nel chiedere alla Commissione europea di tenere conto della natura della pesca mista nel Mar Mediterraneo nelle misure di gestione.



Nel corso dell’Agrifish stamattina Planas ha discusso delle sfide che attendono il settore della pesca con la ministra francese della Transizione ecologica, della Biodiversità, delle Foreste, del Mare e della Pesca, Agnès Pannier-Runacher. Entrambi hanno concordato in un’audioconferenza di apportare modifiche alle politiche dell’UE per garantire il futuro della pesca nel Mediterraneo. E, nel corso della seduta pubblica dell’Agrifish, anche il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato l’accordo raggiunto con Spagna e Francia sul tema. I ministri sono d’accordo anche sulla necessità di modificare il piano di gestione pluriennale per il Mediterraneo occidentale, per garantire maggiore certezza del diritto e prevedibilità economica per la flotta peschereccia. Tra le altre misure, il ministro spagnolo Planas proporrà la necessaria revisione delle procedure di consulenza scientifica per tenere conto degli obiettivi di conservazione specifici e delle misure inerenti alla natura mista della pesca nel Mediterraneo.


Sul tavolo della discussione anche dell’accordo tra l’UE e il Regno Unito. Nel 2026 termina infatti il periodo di aggiustamento con il Regno Unito, Paese terzo dopo la sua uscita dall’UE, e per il quale si sono tenute consultazioni annuali per stabilire la gestione congiunta e sostenibile di un centinaio di stock ittici condivisi nelle acque comunitarie e del Regno Unito. A questo proposito, entrambi i ministri hanno convenuto sulla necessità di disporre di un quadro stabile e prevedibile a lungo termine per l’accesso a queste acque, che rispetti i diritti delle flotte pescherecce che storicamente hanno avuto accesso alle acque britanniche.