
Minaccia ibrida, l’intelligence: Russia e Cina gli attori principali
Minaccia ibrida, l’intelligence: Russia e Cina gli attori principaliRoma, 4 mar. (askanews) – Il monitoraggio e l’analisi della minaccia ibrida vede “Russia e Cina come gli attori principali capaci di porre in essere campagne coordinate, multi-vettoriali e sinergiche in grado di sfruttare alcune caratteristiche strutturali e attaccare le debolezze sistemiche dei Paesi occidentali”. E’ quanto evidenzia la Relazione annuale 2025 sulla Politica dell’informazione per la sicurezza presentata oggi.
I due Paesi si differenziano, tuttavia, in termini di obiettivi, modalità e strategie messe in atto per raggiungerli. “L’elemento innovativo rispetto alle modalità con le quali la Russia ha portato avanti le proprie campagne e azioni ibride negli ultimi anni è rappresentato da un aumento delle azioni di sabotaggio e degli atti di violenza. Il Cremlino – prosegue la relazione – sta quindi ampliando la portata e il ritmo delle proprie operazioni asimmetriche contro gli Stati occidentali, compresi atti fisici di sabotaggio a siti militari o di aziende interessate al sostegno degli sforzi militari dell’Ucraina, affidandosi anche a persone che non hanno cittadinanza russa così da potere meglio argomentare la propria estraneità alle operazioni”.
“La volontà russa di compiere azioni violente in Europa occidentale – continuano fli analisti – sarebbe il segnale di una strategia finalizzata alla manipolazione della percezione di sicurezza delle opinioni pubbliche europee e alla delegittimazione dei Governi schierati a fianco dell’Ucraina”. L’intelligence, tuttavia, “non ha riscontrato casi accertati di azioni di sabotaggio da parte russa nel nostro Paese, né sono stati registrati eventi di natura violenta sul territorio italiano riconducibili a quella matrice”.