
Mostre, “All of Them Witches” di Bego Anton al Rifugio Digitale
Mostre, “All of Them Witches” di Bego Anton al Rifugio DigitaleRoma, 26 feb. (askanews) – Fino al 23 marzo 2025 Rifugio Digitale a Firenze presenta la mostra “All of Them Witches”, della fotografa basca Bego Anton, seconda tappa del ciclo espositivo dedicato alla fotografia contemporanea Il Corpo che Abito, ideato da Irene Alison e curato da Irene Alison e Paolo Cagnacci.
L’evento, organizzato in collaborazione con Forma Edizioni e Associazione Infoto Firenze, è stato inaugurato alla presenza dell’artista e dei curatori, dopo la lecture che si è svolta alle ore 17.00 presso Spazio A – Archea Associati (ingresso da Lungarno Benvenuto Cellini, 13, Firenze) Il Corpo che Abito, terzo ciclo espositivo di Rifugio Digitale, esplora la fotografia contemporanea come strumento di riflessione sulla complessità del corpo umano. La mostra di questa edizione intraprende un viaggio visivo che mette in luce come la rappresentazione del corpo femminile nella storia non solo riflette, ma alimenta le disuguaglianze e le ingiustizie, radicandosi nell’immaginario collettivo tanto da lasciare cicatrici che ancora oggi influenzano il nostro modo di percepire e trattare il corpo delle donne. Questa è una storia di ragazze che volano, vecchie signore che fanno sortilegi, bambine che incantano rospi. Ma non è una favola. È una pagina nera della storia, dei Paesi Baschi e non solo. Una delle tante pagine in cui il corpo delle donne è stato calpestato, strumentalizzato e abusato, diventando oggetto di una persecuzione alimentata dall’ignoranza e dalla superstizione, capro espiatorio per un’ondata di isteria collettiva che, nella sola Europa, causò, a cavallo tra fine medioevo ed età moderna, oltre cinquantamila vittime. All of Them Witches di Bego Anton è una ricostruzione visiva della storia della caccia alle streghe nei Paesi Baschi, nata dall’esigenza artistica e politica di demistificare la figura della strega: Bego Anton lo fa attraverso immagini potenti, evocative e cariche di mistero, assolutamente contemporanee ma sorprendentemente senza tempo, che ci ricordano come quello della strega sia un mito che affonda le proprie radici nella misoginia e quanto, in una fase storica di messa in discussione delle strutture della società patriarcale, sia fondamentale, come afferma la fotografa, “condividere questa parte della nostra storia per riflettere sul nostro passato ed elevare il genere femminile”.