
Mostre, Imma Battista propone “Sorgenti, la donna nell’opera lirica”
Mostre, Imma Battista propone “Sorgenti, la donna nell’opera lirica”Roma, 11 mar. (askanews) – Fino al 18 marzo, alla personale dal titolo “Sorgenti. La donna nell’opera lirica”, presso la Galleria La Pigna di Roma sarà possibile ammirare i dipinti di Imma Battista, musicista, pianista, scrittrice e pittrice, una personalità poliedrica, amante della bellezza intesa come valore supremo di equilibrio, armonia e senso civico.
Protagoniste dei dipinti di Imma Battista sono le grandi donne, eroine delle opere liriche di Verdi, Puccini e Mozart, nella rappresentazione che coniuga pittura, musica e letteratura in una perfetta sintesi. I loro volti attraggono l’attenzione dello spettatore, quasi a voler uscire dalla dimensione del dipinto per ergersi a modello di forza, coraggio e volontà di azione. “Nei miei dipinti – racconta l’artista Imma Battista – non vi è estetismo, ma valori profondi di forza, coraggio, difesa dei propri sentimenti da trasmettere alle nuove generazioni. I volti delle protagoniste sono a me familiari e l’intensità del loro sguardo è al centro della mia opera. La donna è una sorgente, ricca di sentimenti, con un ruolo fondamentale nell’arte. Inoltre, mi preme sottolineare il contributo artistico e sociale dell’opera lirica, recentemente divenuta patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Realizzo i miei quadri anche con l’utilizzo di materiale applicato sulla tela scelto con cura e che serve a dare risalto e significato alla figura femminile. Spesso proviene da un riutilizzo, come nel dipinto raffigurante la Turandot, con stampe provenienti dalla Cina, tra cui guardando con attenzione si può scorgere uno spartito e anche un ritaglio con la firma di Puccini. Tutto è eseguito con estrema cura e amore per l’arte”.
Il rosso passionale ed emotivamente intenso è presente in quasi tutti i dipinti, pervade l’atmosfera coinvolgendo lo spettatore e facendo risaltare i volti della Turandot, nell’opera “La ragazza del Turan” o la cascata di camelie a simboleggiare l’amore di Violetta nella Traviata di Verdi, nel dipinto “Il pianto delle camelie” e ancora i motivi decorativi e un doppio filare di finti mattoni ci porta a riconoscere il volto di Giulietta, nel dipinto “Il balcone di Verona” i spirato all’opera di Bellini. “I volti delle protagoniste femminili escono dallo sfondo, quasi a volerci raggiungere, e gli elementi dorati applicati illuminano e caratterizzano l’immagine – spiega il professor Mario Dal Bello che ha introdotto la mostra – Questi dipinti rappresentano un viaggio nell’amore, vissuto nei suoi più variegati aspetti, intenso, passionale, ma anche disperato, assoluto, egocentrico fino a diventare cattivissimo come nel dipinto “Vissi d’arte”, ispirato alla Tosca di Puccini. Un viaggio che vive e possiamo percorrere attraverso gli sguardi delle protagoniste e il colore.”