Moto, Ancma: immatricolazioni ottobre +15,75% a 25.227 unità
Moto, Ancma: immatricolazioni ottobre +15,75% a 25.227 unitàMilano, 2 nov. (askanews) – “Per la prima volta dal 2011 il mercato italiano supera già a ottobre i 300mila veicoli (+16,9%) immatricolati. Una notizia incoraggiante alla vigilia di Eicma, l’evento espositivo più importante al mondo per il nostro settore, che organizziamo da più di 100 anni a Milano”. Così Paolo Magri, presidente Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).
A ottobre per il quarto mese consecutivo il mercato delle due ruote cresce a doppia cifra con un +15,75% e 25.227 veicoli venduti. Particolarmente significativo il risultato delle moto, che aumentano di un terzo i volumi dello scorso anno (+33,04%) e immatricolano 10.545 unità. Seguono gli scooter con un incremento del 6,26% e 13.103 veicoli targati, mentre tornano in attivo, dopo quattro mesi di segno meno, anche i ciclomotori che crescono del 2,67% pari a 1.579 veicoli. Il mercato cumulato delle due ruote ha superato nel mese di ottobre le 300 mila unità, raggiungendo quota 311.079, con una crescita del 16,95%. In prima posizione gli scooter con 160.559 unità e un incremento del 22,89%; seguono le moto con 133.666 veicoli targati e una crescita del 14,81%, mentre rimangono in territorio negativo i ciclomotori che cedono il 10,92% pari a 16.854 unità.
Difficile la situazione del settore elettrico dopo che a ottobre si sono esauriti gli incentivi pubblici a sostegno del mercato. Il consuntivo del mese si ferma a 753 unità, corrispondenti a un calo del 44,3% rispetto a un 2022 dove il mercato era però corroborato dagli aiuti statali. Negativi, quindi, tutti i segmenti: in particolare quello degli scooter che chiudono il mese con 382 mezzi immatricolati e una flessione del 55,48%. Resta negativo anche l’anno, con un calo del 21,43% e soli 11.083 veicoli messi in strada. “Appare sempre più urgente – rimarca l’associazione nelle nota – scongelare le risorse avanzate dalla campagna 2022, pari a 5,6 milioni di euro, che consentirebbero al mercato di traguardare la fine dell’anno. Si rinnova pertanto l’appello al Governo di sostenere un mercato già naturalmente orientato verso gli obiettivi comunitari di sostenibilità ambientale”.