”Nasino all’insù con una puntura”: allarme rinoffiler fra i giovanissimi
”Nasino all’insù con una puntura”: allarme rinoffiler fra i giovanissimiRoma, 19 mag. (askanews) – “Perché va di moda”; “per avere un profilo senza difetti su TikTok e Instagram”; “per levarmi lo sfizio” tanto è ‘un capriccio senza rischi’. Dopo il boom dei filler per le labbra che vanno per la maggiore tra le giovanissime sui social, ora è la volta del ‘rinofiller’, ovvero della pratica di iniettare sostanze riempitive nel naso per farlo a punta, senza gobba, senza asimmetrie. Il nuovo must è il ‘naso da rinofiller’ che viene anche regalato dai fidanzati alle ragazze per il compleanno con tanto di diretta social. L’hashtag #rinofiller su TikTok questa settimana conta 71.1 milioni di visualizzazioni, seguono #rinofillertransformation con 9,5 milioni visualizzazioni e #rinofillermilano con 12.1 milioni. Il trend prosegue con molti altri tag, post e reel correlati anche su Instagram. Il rinofiller, come i filler per le labbra, garantiscono un risultato ed un effetto ‘wow’ immediato e sono perciò adatti ai social come TikTok e Instagram.
L’abuso della pratica medica e la creazione di nuovi bisogni di bellezza sui social è la principale denuncia sollevata dagli iscritti alla Società italiana di medicina estetica SIME che hanno partecipato ad un corposo sondaggio condotto da SIME. “Il rinofiller è una pratica medica a tutti gli effetti, non un trattamento all’acqua di rose e non è privo di rischi e complicanze anche perché il naso è una area molto particolare per la vascolarizzazione: non si può far passare sui social come un trattamento ‘wow’ – sottolinea Emanuele Bartoletti, Presidente SIME – . Tra i rischi ci sono l’occlusione vascolare, la necrosi cutanea fino alla cecità e lo specialista, che deve essere un laureato in Medicina e Chirurgia con un percorso formativo specifico in Medicina Estetica, deve essere in grado di conoscere l’anatomia e la vascolarizzazione dell’area oltre che sapere gestire immediatamente le complicanze per scongiurarne il peggioramento”. Se eseguita da mani esperte è una terapia valida e sicura. Su un totale di 86 medici della SIME partecipanti al sondaggio, distribuiti nelle principali regioni della penisola, il 61,63% possiede un sito internet professionale e la maggioranza è presente sui canali social come whatsapp, Instagram e Facebook. Seguono Linked-In, TikTok Twitter e Youtube. Il 73% degli specialisti giudica però negativamente l’informazione relativa alla medicina ed alla chirurgia estetica presente su google e sui siti internet. Il 27% invece la reputa necessaria per informare le pazienti prima di scegliere. L’86 % dei partecipanti alla survey ritiene che i temi relativi alla medicina estetica siano trattati in modo non corretto sui social dove le informazioni risultato non veritiere, alterate da filtri e Photoshop, i risultati mostrati siano esagerati e senza senso etico. La preoccupazione riguarda in particolare il tema dei trattamenti iniettivi come i filler per le labbra, il botulino e, segnalano gli specialisti, i rinofiller “trattati con estrema leggerezza”.
Il 75% degli specialisti boccia post e reel di Instagram e Facebook sulla medicina/chirurgia estetica ritenendoli ‘esagerati’, ‘confondenti’, ‘imbarazzanti per la professione medica’, ‘senza limite all’etica medica’, ‘infarciti di filtri e photoshop’, ‘di marketing, pubblicitari e non divulgativi’, mentre il 25% del campione li ritiene ‘buoni strumenti di comunicazione che andrebbero però regolamentati’, ‘utili per informare e divulgare le corrette terapie’. Il 74.42% dei medici coinvolti nella survey ritiene che TikTok non sia un mezzo idoneo per i medici che si occupano di estetica, il 25.58 % invece si. L’86% del campione giudica confondente, pilotato da società/collaboratori o medici sotto falso nome o inutile il sistema di giudizi con stelline (pari a tripadvisor, molto diffusi online) dati a cliniche e specialisti ospitati nei forum e nelle chat dei siti internet dedicati alla medicina ed alla chirurgia estetica. Il 14% circa li ritiene invece utili.
Infine, il 97.67% dei partecipanti al sondaggio dichiara di non essersi mai rivolto alle nuove figure delle ‘beauty advisor’ o ‘influencer’ che sui social mostrano i risultati dei ritocchi spesso effettuati su loro stesse, ne spiegano le caratteristiche e si occupano del primo contatto con le possibili pazienti degli specialisti con cui collaborano.