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Nave Italia, a bordo ragazzi di Oncoematologia pediatrica del Gemelli

Nave Italia, a bordo ragazzi di Oncoematologia pediatrica del GemelliRoma, 26 lug. (askanews) – Salperà dal porto di La Maddalena direzione Portoferraio martedì 30 luglio Nave Italia, il brigantino a vela tra i più grandi al mondo, per portare a bordo per 5 giorni i giovani del progetto “Pronti a Salpare 3”, proposto dalla Onlus AGOP – Associazione Genitori Oncologia Pediatrica.



Si tratta della quattordicesima tappa per il brigantino di Fondazione Tender to Nave Italia su cui, in compagnia dell’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione, saliranno quest’anno 21 tra associazioni ed enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, per sperimentare i benefici del metodo Nave Italia, toccando in circa 6 mesi, 9 porti italiani e 1 estero. Il progetto di AGOP, giunto quest’anno alla terza edizione, – informa una nota – coinvolge 12 adolescenti (6 ragazzi e 6 ragazze) seguiti presso l’Unità di Oncoematologia pediatrica della Fondazione Policlinico A. Gemelli diretta dal Prof. Ruggiero ed ha come obiettivo l’analisi e l’arricchimento delle abilità di base e strumentali di vita quotidiana e di tutte le abilità funzionali compromesse dai trattamenti terapeutici e di misurare l’impatto di questo tipo di esperienza sulla performance motoria.


Nella fase pre-imbarco è stato coinvolto il personale del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitazione della Fondazione Policlinico A. Gemelli che, per l’arruolamento dei pazienti, si è avvalso di diverse scale di valutazione tese a esaminare tono muscolare, forza, ADL, equilibrio, dolore, fatica e quadro clinico generale dei pazienti per consentirne o meno l’imbarco su Nave Italia. A bordo i ragazzi svolgeranno attività che hanno lo scopo di stimolare le abilita’ di base e di vita quotidiana con due laboratori specifici: il laboratorio occupazionale che utilizzerà la modalità gioco-gara per osservare e stimolare le abilità esecutive dei ragazzi e un laboratorio video che utilizzerà le immagini per far esprimere ai ragazzi le proprie emozioni e stimolare le capacità relazionali. Nella fase post-imbarco il gruppo sarà poi coinvolto in esperienze in altri ambienti che richiedano capacità di adattamento – soggiorni in baita in montagna e in campeggio al lago – e verranno somministrate le stesse scale di valutazione per verificare una eventuale modifica degli Score.


“Questo tipo di esperienze contribuisce a stimolare la capacità reattiva dei pazienti e a superare l’isolamento e la difficoltà relazionale che la malattia genera – sostiene Benilde Mauri, presidente AGOP. – È fondamentale quindi garantire attività che concorrono al superamento delle paure e che stimolino la socializzazione, creando un ponte con l’esterno in un momento così complesso che tende a congelare ogni rapporto e a indebolire la propria autostima”. Nave Italia proseguirà poi il suo viaggio direzione La Spezia il 6 settembre con il progetto “La Nave dei Segni”, rivolto a un gruppo di utenti della Fondazione La Casa delle Luci di Roma affetti da disabilità comunicative gravi che, insieme agli operatori sordi e udenti, avranno la possibilità di vivere un’esperienza unica che li preparerà al momento in cui lasceranno la loro famiglia per essere inseriti in un primo gruppo-appartamento.