Roma, 29 mar. (askanews) – Israele ha di fronte “una occasione storica di rafforzare la democrazia e ripristinare il giusto equilibrio tra i tre rami del potere e allo stesso tempo sancire i diritti civili in una cornice di consenso nazionale”: lo ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu nel suo intervento alla seconda edizione del Summit delle democrazie promosso dagli Stati Uniti.
Parlando delle proteste scatenate dal progetto di riforma giudiziaria da lui promosso e ora sospeso, Netanyahu ha detto che “il diritto di protestare è sacrosanto” e che il dibattito nazionale su questioni di tale rilievo “è sempre doloroso e drammatico”, ma “dobbiamo passare dalle proteste a un accordo”. “Israele è stato, è e resterà sempre una fiera, forte e vibrante democrazia, faro della libertà e della prosperità condivisa nel cuore del Medio Oriente”, ha concluso Netanyahu.
Poco prima aveva detto che il presidente americano “Joe Biden è un amico da 40 anni” e “tra Israele e Stati Uniti ogni tanto ci sono divergenze, ma l’alleanza tra la più grande democrazia al mondo e la forte e fiera democrazia israeliana nel mezzo del Medio Oriente è incrollabile, nulla può cambiare” Netanyahu, che ha parlato a un panel viruale su democrazia e crescita sostenibile a cui ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha detto che Israele “sta lavorando per espandere” gli Accordi di Abramo, che “ovviamente porteranno maggiore prosperità ai nostri popoli”.