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Neurologi Sin ad agricoltori: uso pesticidi sia responsabile

Neurologi Sin ad agricoltori: uso pesticidi sia responsabileRoma, 15 feb. (askanews) – La Presidenza della Società Italiana di Neurologia appoggia i principi di una transizione ecologica sostenibile per un corretto recupero della sostenibilità e della biodiversità che hanno spinto gli agricoltori di tutta Italia e di mezza Europa a salire sui trattori per manifestare le loro necessità di lavoro. Il Presidente della SIN, Alessandro Padovani, lancia però un monito agli agricoltori per un oculato utilizzo delle innovazioni messe a disposizione dal Green Deal, prime fra tutte quelle su un uso responsabile dei pesticidi affinché essi non siano impiegati in maniera indiscriminata e acritica, per garantire un normale sviluppo del sistema nervoso cerebrale nei bambini senza aumentare il rischio di malattie neurologiche negli adulti e negli anziani.



Nel 2022 – ricorda la società scientifica in una nota – è stato messo a punto il SUR, acronimo di «Sustainable use regulation of Plant Protection Products» cioè un regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi per un dimezzamento del loro impiego nell’Unione entro il 2030. I pesticidi chimici sono fra le principali fonti di inquinamento dell’acqua e del suolo, dell’aumento della resistenza ai parassiti, nonché di varie malattie croniche dell’uomo, dai tumori alla malattia di Parkinson. Secondo il rapporto WWF 22 ‘Pesticidi: una pandemia silenziosa’ l’Italia risultava il sesto Paese al mondo per il loro utilizzo con quasi 400 diverse sostanze per un totale di 114mila tonnellate all’anno. . L’anno scorso l’Italia e altri 9 Paesi (Bulgaria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Rep. Ceca, Slovacchia e Ungheria) hanno costituito un Comitato per chiedere una riduzione delle restrizioni SUR della UE. Non essendo però mai stata raggiunta una maggioranza né a favore né contro l’abrogazione del SUR, in base al regolamento che obbliga la UE all’esecuzione in assenza una maggioranza fra Stati membri, il 28 novembre 2023 la norma è stata rinnovata per altri 10 anni, cioè fino al 2033. Era quindi in vigore quando a gennaio la presidente Ursula Von Der Leyen ha annunciato di abrogare il regolamento SUR sui pesticidi. Fra questi – spiegano ancora gli esperti – ce n’è però uno che ha sempre destato polemiche da parte degli scienziati e delle associazioni ambientaliste: il glifosato. Il Ministero della Salute italiano ne aveva già revocata l’autorizzazione dal 22 febbraio 2017, ma la recente dichiarazione d’intenti della Von Der Leyen rischia di creare nuove confusioni e polemiche. Pochi giorni fa 6 ONG e cioè la PAN Europe, la ClientEarth (UE), la Générations Futures (Francia), la GLOBAL 2000 (Austria), la PAN Germania e la PAN Paesi Bassi, hanno proposto un ufficiale ricorso legale contro la decisione di riapprovare l’uso anche di questo pesticida, passato a loro giudizio attraverso le maglie troppo larghe di un miope sistema burocratico di valutazione interna della Commissione Europea che va rinnovato perché non al passo coi tempi e con i dati della letteratura scientifica che indicano come il glifosato sia implicato nella patogenesi di malattie neurodegenerative come quella di Alzheimer. Per quanto riguarda, poi, i liposaccaridi, l’ultimo studio – sottolinea la nota Sin – è stato appena pubblicato su Neural Regeneration Research dai ricercatori della Washington University School of Medicine di Saint Louis che hanno evidenziato l’azione proinfiammatoria diretta e/o indiretta di tale sostanza. E su modello murino un’azione diretta con inibizione del potenziamento della traccia mnesica a lungo termine, simile a quella che si verifica con esposizione cronica a lipopolisaccaridi. L’azione indiretta attiva una cascata pro-infiammatoria determinando al contempo una situazione simile a quella che si verifica nel diabete, patologia notoriamente connessa allo sviluppo a lungo termine di alterazioni della cognitività. “Altri dati confermerebbero l’azione pro-infiammatoria dei glifosati a supporto del rischio che un utilizzo indiscriminato e irresponsabile dei pesticidi che – afferma Alessandro Padovani – potrebbero incrementare il rischio di sviluppare non solo patologie neoplastiche e cerebrovascolari, ma soprattutto malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer, il Parkinson e la Sclerosi Laterale Amiotrofica”.