Nuova versione tuta BG-Suit per missioni di simulazione spaziali
Nuova versione tuta BG-Suit per missioni di simulazione spazialiRoma, 22 lug. (askanews) – A due anni dallo sviluppo della prima tuta analoga spaziale italiana, BG Suit, prodotta da un pool di aziende tessili bergamasche guidato da RadiciGroup e impiegata nella missione di simulazione marziana SMOPS – Space Medicine OPerationS, condotta nell’aprile 2022 da Mars Planet presso il Mars Desert Research Center nel deserto dello Utah, nasce una versione avanzata che matura nell’ambito di una collaborazione tra Mars Planet Technologies, il ramo di ricerca e innovazione applicata alle attività precorritrici di esplorazione spaziale e planetarie, e Punto Azzurro, azienda espressione della realtà produttiva territoriale evolutasi con la creazione della “Seriana Space Valley”.
La nuova tuta rappresenta una rivisitazione della prima versione, che pure si era imposta all’attenzione del settore per originalità e importanza prototipale, e risponde in modo ancora più risolutivo alle esigenze di comfort e sicurezza richieste nelle attività di simulazione analoghe spaziali. Grazie alla sua membrana impermeabile con effetto barriera contro le micropolveri, – si legge in una nota – la tuta garantisce una protezione completa anche nelle condizioni più estreme. Altamente resistente all’abrasione, è windproof, idrorepellente, oleorepellente, leggera e traspirante, garantendo completa protezione anche in caso di estrema escursione termica. La struttura della tuta include uno strato esterno in nylon elasticizzato riciclato e una chiusura frontale con velcro, facilmente utilizzabile anche indossando guanti. Le termonastrature su spalle e braccia forniscono una protezione aggiuntiva nelle zone critiche, mentre un gancio elastico sulla gamba sinistra con spazi per utensili garantisce funzionalità senza intralci. La tuta è dotata di un sistema di tasche modulari, che permette di agganciare e sostituire le tasche su gambe e braccia anche con i guanti, rendendo facile l’adattamento della tuta alle esigenze specifiche delle attività da svolgere. Inoltre, il polso in tessuto elasticizzato permette una migliore aderenza della manica sotto il guanto, e lo zip sul fondo gamba facilita l’indossamento degli stivali.
Ancora una volta, il settore spaziale si rivela un volano di innovazione, in grado di sviluppare soluzioni tali da rappresentare un significativo salto di qualità sotto l’aspetto tecnologico. Nel caso specifico, la necessità di simulare quanto prefigurato nelle missioni spaziali, in ambiente lunare e marziano, ha indotto il comparto tessile della Valle Seriana a diventare attore della Space Economy. Tutto ciò in un’ottica di sostenibilità, – si sottolinea – dal momento che la tuta è stata concepita per poterne riutilizzare, alla fine del ciclo di vita, le fibre tessili di cui è composta, in particolare ricavando per estrusione dei filamenti di poliammide da impiegare in nuovi processi di lavorazione, riducendo così l’impatto ambientale. “La seconda versione della tuta BG-SUIT rappresenta un passo fondamentale nello sviluppo delle attività di ricerca di Mars Planet Tecnologies nel campo del tessile applicago allo Spazio – dichiara l’ing. Antonio Del Mastro, presidente di Mars Planet Technologies e co-founder della Seriana Space Valley – La collaborazione con Punto Azzurro di Rovetta, esempio di altissimo livello nel campo dell’ingegneria tessile applicata alla sperimentazione scientifica, costituisce un altro importante tassello che si va aggiungere all’insieme delle progettualità attivate da altre aziende ed operatori pubblici e convogliate nella Seriana Space Valley. Il nostro obiettivo è convertire le capacità del settore tessile presenti sul territorio della Valle Seriana in un insieme di prodotti e soluzioni tecnologici che possano entrare a far parte a pieno titolo del mercato crescente della simulazione e dei programmi di esplorazione spaziale, riservando nel contempo importanti ricadute nel tessile tecnico applicato al mondo del lavoro e medicale”.
“La ricerca e lo sviluppo sperimentale della tuta analoga intraveicolare ci ha permesso di coniugare aspetti della ricerca scientifica già in corso su altri progetti e guardare al futuro con uno sguardo sempre più cosciente all’Ecodesign, prestazioni eccellenti e vestibilità – afferma Roberto Loda, titolare di Punto Azzurro -. La condivisione delle necessità a medio lungo termine può permettere alla ricerca e sviluppo di guardare oltre le esigenze quotidiane ed esplorare nuove tecniche e materiali da poter integrare nella filiera del futuro”. “I territori della valle Seriana sono stati sempre molto attivi nello sviluppo del manifatturiero tessile, la competenza sui materiali, la capacità di lavorarli e l’efficienza produttiva sono sinonimo di risultati positivi e di garanzia di successo – sottolinea Filippo Servalli, Sindaco di Gandino e cofounder Seriana Space Valley -. Se a questo aggiungiamo le connessioni con il mondo attraverso le azioni commerciali dei nostri imprenditori possiamo garantire che lo sviluppo in valle Seriana di una filiera per lo spazio è possibile e realmente attuabile. Le conoscenze maturate, la rete di collaborazioni che il territorio può attivare, la presenza di giovani laureati nelle materie scientifiche e anche in quelle dello spazio, la disponibilità del sistema formativo sono una solida base per costruire la Seriana Space Valley. Crediamoci, è una grande opportunità”.