Ok Ue a JV digital marketing D.Telekom, Orange, Telefonica, Vodafone
Ok Ue a JV digital marketing D.Telekom, Orange, Telefonica, VodafoneRoma, 10 feb. (askanews) – Via libera incondizionato dell’Antitrust europeo alla creazione di una joint-venture sul digital marketing, la pubblicità e il tracciamento degli utenti internet da parte di Deutsche Telekom, Orange, Telefonica e Vodafone sui mercati di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. Con un comunicato, la Commissione europea afferma di non aver identificato impedimenti alla concorrenza o potenziali incentivi in tal senso.
Previo il consenso degli utenti, la joint-venture creerà un codice digitale unico sull’utenza di internet mobile o alla rete fissa dei consumatori. Questo codice, si legge, consentirà a operatori, marchi e media di riconoscere i vari utenti collegati ai loro siti o alle loro app tramite uno pseudonimo, e quindi di raggrupparli per categorie oppure adattare i contenuti proposti in base a gruppi di utenza specifici.
L’Antitrust europeo afferma che in base agli accertamenti effettuati, l’accordo notificato “non ridurrebbe in maniera significativa la concorrenza sui mercati di Francia, Germania Italia e Spagna sulla fornitura di servizi identificazione digitale per la pubblicità mirata o l’ottimizzazione dei contenuti dei siti – prosegue il comunicato – (né) sui servizi di telecomunicazioni mobili, sui servizi di fornitura di connessioni internet fisse, né sulla fornitura al dettaglio di servizi audiovisivi o di spazi pubblicitari”.
Sempre a detta dell’esecutivo comunitario, anche dopo la creazione della joint-venture, resterebbero un numero sufficiente di servizi rivali. La j-v non potrebbe e non sarebbe incentivata a escludere altri inserzionisti o di limitare i servizi di operatori di telecomunicazioni rivali. Gli operatori dell’alleanza non avrebbero neanche incentivi o la capacità di costringere le emittenti TV abbonarsi a questi servizi di identificazione digitale.
Infine, la commissione europea ha ritenuto che la joint-venture non aumenti rischio di coordinamento tra gli operatori coinvolti nell’iniziativa. Conseguentemente, non riscontrando rischi nell’ambito dello spazio economico europeo, l’Antitrust ha deciso di dare un via libera peraltro senza imporre alcuna restrizione o chiedere particolari impegni.