P.A., Cgia: mala burocrazia costa più del doppio dell’evasione
P.A., Cgia: mala burocrazia costa più del doppio dell’evasioneRoma, 21 ott. (askanews) – La mala burocrazia che purtroppo attanaglia la gran parte della nostra Pubblica Amministrazione provoca un danno economico ai contribuenti italiani attorno ai 184 miliardi di euro l’anno. Un importo, quest’ultimo, più del doppio rispetto alla dimensione dell’evasione tributaria presente in Italia, che secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze stimata 84,4 miliardi di euro. La denuncia viene dall’Ufficio studi della Cgia che mette in evidenza un aspetto: nel rapporto “dare-avere” tra lo Stato e i contribuenti, l’aggravio economico delle “distorsioni” provocate dalla PA agli italiani ha una dimensione nettamente superiore alle mancate risorse che i contribuenti disonesti decidono di non versare all’erario. Detto ciò, se la qualità dei servizi offerti dal pubblico va assolutamente migliorata, è ancor più necessario contrastare l’evasione senza se e senza ma, ovunque essa si annidi. L’infedeltà fiscale, infatti, è una piaga sociale/economica inaccettabile che, tra le altre cose, penalizza i più deboli, perché riduce la qualità e la quantità dei servizi offerti dal sistema pubblico. Non solo. Non è nemmeno plausibile la tesi che non pagare le tasse sarebbe “giustificato” perché lo Stato funziona male. Se tutti pagassero quanto richiesto, la PA avrebbe più risorse a disposizione, probabilmente funzionerebbe meglio e si creerebbero le condizioni anche per tagliare in misura strutturale la pressione fiscale. Cam