Roma, 30 mar. (askanews) – L’8 aprile 1973, nel piccolo comune francese di Mougins, moriva Pablo Picasso. Nato a Malaga nel 1881, a 23 anni l’artista si trasferì a Parigi per dedicarsi totalmente all’arte e rincorrere un sogno che si realizzò nel 1907, quando il dipinto Les demoiselles d’Avignon, oggi considerata l’opera fondatrice della rivoluzione cubista, sconvolse per sempre la storia della pittura e aprì per lui le porte delle principali gallerie del mondo, da Berlino a New York. In un Novecento segnato da guerre, i suoi pennelli diedero vita a opere come Guernica e Ritratto di Dora Maar e consacrarono il suo ingresso nell’Olimpo della pittura europea e internazionale, rendendolo uno degli artisti più importanti della sua generazione.
A cinquant’anni dalla sua scomparsa, la piattaforma streaming europea arte.tv presenta una selezione di documentari e spettacoli che raccontano Pablo Picasso e la sua eredità artistica e concettuale, dalle contraddizioni tra la figura pubblica del pittore e quella privata dell’uomo fino ai racconti di artisti di fama internazionale, passando per la sua influenza nel mondo della musica e della danza. Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app della piattaforma disponibili per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili. Picasso visto da… In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Pablo Picasso, ARTE ha coinvolto alcuni dei più importanti artisti internazionali chiedendo di condividere la loro percezione sul lascito collettivo e individuale del leggendario autore di Guernica. I loro racconti sono stati raccolti in Picasso visto da…, una collezione di 14 episodi nei quali, in pochi minuti, figure come la performing-artist serba Marina Abramovic, il violinista britannico Daniel Hope e l’artista americano icona del neo-pop Jeff Koons condividono il loro punto di vista sul pittore spagnolo.
Picasso senza Leggenda Coinvolto nella Guerra Civile Spagnola, minacciato dagli occupanti nazisti, glorificato alla Liberazione, protagonista durante la Guerra Fredda: l’aura di cui gode Picasso è davvero in sintonia con la realtà? Senza negare il suo genio, in Picasso senza Leggenda la regista Manuelle Blanc mette in discussione la figura eroica dell’artista e la analizza attraverso il setaccio della realtà, dei fatti storici e delle azioni concrete per la Resistenza. Arricchito da documenti di archivio e approfondimenti degli esperti, il documentario mette in luce le debolezze, le contraddizioni e le ambiguità dell’uomo che rimane, a mezzo secolo dalla sua morte, un’icona indiscussa dell’arte moderna. Picasso Dance Mentre intorno all’opera di Picasso tutto sembra già detto e già visto, la danza appare come un linguaggio inesplorato per raccontare il maestro del cubismo e il suo modo di vedere la realtà. La serie di spettacoli Picasso Dance esplora le numerose sfaccettature del pittore e le correlazioni tra l’artista e il movimento, concetto espresso spesso anche nei suoi dipinti. Sotto lo sguardo inventivo dei registi Valérie Müller e Thibaut Charlut, otto coreografi si liberano del palcoscenico e portano l’opera in giro per il mondo e nelle location più insolite: dalle catacombe parigine al palazzo di cristallo di Madrid, passando per il Senegal, dove la coreografa Nora Chipaumire mette in scena per la prima volta le Demoiselles d’Avignon.
“Le damigelle di Avignone” di Picasso – ARTJACKING! Per le sue opere, Picasso si è ispirato a tutto ciò che lo circondava: bordelli, maschere africane, cibo e corpi umani. Tutto ciò ritorna anche ne Les demoiselles d’Avignon, considerato da molti il magnum opus del maestro spagnolo del cubismo. Cosa ne hanno tratto le successive generazioni di artisti? Lee Krasner ha intensificato il dinamismo, Robert Colescott ha messo in dubbio i prestiti africani e Patrick Caulfield ha deciso di emancipare le donne nel dipinto. A raccontare i risultati di queste rivisitazioni è l’episodio “Le damigelle di Avignone” – Picasso della serie ARTJACKING!.