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Papa: Dio non ci vuole sudditi. Il dramma della storia è il ‘no’ a Lui

| Redazione StudioNews |

Papa: Dio non ci vuole sudditi. Il dramma della storia è il ‘no’ a LuiCittà del Vaticano, 15 ott. (askanews) – Il tipo di relazione che Dio offre all’uomo è quello dello “stare con Lui, lasciandoci la possibilità di accettare o meno l’invito. Non ci propone un rapporto di sudditanza, ma di paternità e di figliolanza, che necessariamente è condizionato dal nostro libero assenso”. Lo ha ricordato Papa Francesco durante l’Angelus domenicale in piazza San Pietro. Commentando il brano evangelico proposto nella liturgia domenicale, Francesco ha aggiunto che Dio “rispetta fino in fondo la nostra libertà” e “si propone, non si impone, mai”. “Il dramma della storia”, in questa dinamica di libertà, secondo Francesco, è proprio il “‘no a Dio” da parte dell’uomo. “Ma perché gli uomini rifiutano il suo invito?”, ha chiesto il Papa che ha citato il brano evangelico proposto oggi nel quale si afferma che gli invitati al banchetto di nozze ‘non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari’. Non se ne curano, perché pensano alle proprie cose. E quel re che è padre, Dio, cosa fa? Non si arrende, continua a invitare, anzi allarga l’invito, finché trova chi lo accetta, tra i poveri. Fra loro, – ha quindi detto Papa Francesco – che sanno di non avere molto altro, tanti vengono, fino a riempire la sala. “Fratelli e sorelle, – ha quindi concluso Papa Francesco – quante volte non ci curiamo dell’invito di Dio perché intenti a pensare alle nostre cose! Spesso si lotta per avere il proprio tempo libero, ma oggi Gesù ci invita a trovare il tempo che libera: quello da dedicare a Dio, che ci alleggerisce e risana il cuore, che accresce in noi la pace, la fiducia e la gioia, che ci salva dal male, dalla solitudine e dalla perdita di senso. Dove? Nella Messa, nell’ascolto della Parola, nella preghiera e anche nella carità, perché aiutando chi è debole o povero, facendo compagnia a chi è solo, ascoltando chi chiede attenzione, consolando chi soffre, si sta con il Signore, che è presente in chi si trova nel bisogno. Tanti, però, pensano che queste cose siano ‘perdite di tempo’, e così si chiudono nel loro mondo privato; ed è triste”.