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Pellegrino e Zodyaco, parte da Napoli tour di presentazione “Koinè”
Pellegrino e Zodyaco, parte da Napoli tour di presentazione “Koinè”Roma, 7 feb. (askanews) – Pellegrino & Zodyaco annuncia le prime date del tour di presentazione di “Koinè”, il nuovo album pubblicato lo scorso 24 gennaio: un disco che esplora il desiderio di evasione, ispirandosi all’”Elogio della fuga” di Henri Laborit e interpretandola come atto di emancipazione. Un viaggio senza meta alla ricerca della libertà creativa.
Prima data Napoli (Duel) il 21 marzo, a seguire il 29 a Largo Venue a Roma, il 3 aprile a Milano (Biko), il 4 a Torino (Magazzini sul Po), il 5 a Verona (The Factory), poi il 25 a Catania (Mercati Generali), il 9 maggio al Locomotivo di Bologna e il 10 all’ExFila di Firenze, secondo il calendario in aggiornamento. Durante i concerti, Pellegrino porterà sul palco “Zodyaco”, la dimensione live del suo progetto discografico e il naturale prolungamento del suo universo musicale, una band che ha fondato e che riunisce musicisti di straordinario talento: Gabriella Di Capua alla voce, Igor Di Martino alle chitarre, Ergio Valente alle tastiere, Salvatore Rainone alla batteria, Pasquale Benincasa alle percussioni, Domenico Andria al basso e Saverio Giugliano al sax.
Produttore, DJ e songwriter, Pellegrino è tra i pionieri del suono Napoliterraneo, capace di far ballare i dancefloor di tutta Europa. Dal 2018 porta avanti il progetto Pellegrino & Zodyaco, un percorso che esplora il misticismo mediterraneo mescolando ritmi latini e funk, insieme alla sua band. Nel 2020 pubblica l’LP “Morphé” (Early Sounds), anticipato dal singolo “Caucciù”, una visione di Napoli raccontata dal Vesuvio, dove disco, latin, boogie funk e jazz si intrecciano. Nel 2022 prosegue questo viaggio con l’EP “Quimere”, che restituisce un’immagine inedita di Napoli, sospesa tra la luce del sole e le ombre dei vicoli. Nel 2023 arriva il singolo “Malìa”, mentre il 2024 segna l’uscita di “L’Aura” (31 maggio) e “Saditè” (29 novembre), primi estratti del nuovo album. Pellegrino racconta l’album come un percorso dove “non c’è una meta definita, piuttosto la volontà di esplorare nuovi linguaggi sonori che mantengono salde le radici partenopee, pur aprendosi a un’estetica musicale globale e contemporanea”.
Con il nome Koinè, termine che significa “linguaggio comune”, il lavoro custodisce già nel titolo una dichiarazione d’intenti, dove lingue (parlate e musicali) e dialetti si mescolano creando un mosaico di suoni, sensazioni e visioni che intreccia la tradizione melodica napoletana con la disco, il funk, la jazz fusion e la world music. Pellegrino abbandona gli schemi legati al revivalismo, sperimentando nuove dimensioni compositive e attingendo da un immaginario che fonde strumenti vintage, percussioni etniche e atmosfere mediterranee. Koinè è un viaggio musicale che abbraccia il rischio del cambiamento esaltandone il potere liberatorio: una sequenza di immagini ed emozioni, che attraversa il passato, vive il presente con il suo bagaglio di disillusioni ed aspettative e si proietta verso il futuro alla ricerca di un bisogno d’altrove che ci ricongiunga con noi stessi. Koinè è la dimostrazione che la fuga, quando è consapevole, può riportarci al cuore delle cose.
L’album è un elogio delle contaminazioni: dalla musica popolare al synth pop, brani contemporanei che si mescolano con una fusion di matrice “dance”. Un equilibrio delicato tra radici e cambiamento, tradizione e spinta creativa, in cui il progetto Pellegrino & Zodyaco traccia un ritratto autentico e contemporaneo della “nuova scuola” napoletana di cui è stato tra i primi promotori con i lavori “Zodyaco I” (2018) e “Morphé” (2020).