Per 44% giovani educazione alimentare si acquisisce in famiglia
Per 44% giovani educazione alimentare si acquisisce in famigliaRoma, 19 nov. (askanews) – La corretta educazione alimentare si acquisisce in famiglia, a scuola e anche sui social network: tutti questi ‘sistemi’ possono concorrere alla assunzione di corrette abitudini alimentari. Sono i risultati di una indagine presentata in occasione dell’assemblea 2024 da Fipe-Confcommercio che, per l’occasione, ha affidato ad Ipsos l’indagine “I giovani e il cibo” con l’obiettivo di esplorare valori e comportamenti dei giovani di età compresa tra 18 e 34 anni e individuare i cardini di una nuova cultura del cibo.
Per il 44% dei giovani tra 18 e 34 anni è in famiglia che si acquisisce una corretta educazione alimentare, seguono i social network (36%) e la scuola (30%). Ampio è il consenso su un’azione combinata casa-scuola: infatti, l’86% dei giovani ritiene che la scuola abbia un ruolo importante e per ben il 93% è fondamentale che percorsi educativi sul cibo siano introdotti già nella scuola primaria. L’indagine approfondisce anche l’evoluzione del rapporto dei giovani con il cibo. Per il 40% il cibo si lega al benessere, grazie alla freschezza degli ingredienti e alla semplicità delle preparazioni. Per il 35%, invece, cucinare è un modo per sperimentare, esprimere la propria creatività e divertirsi: 8 giovani su 10 cucinano almeno occasionalmente e la metà lo fa regolarmente. Oltre che agli insegnamenti ricevuti in famiglia, principalmente dalla mamma che per il 64% è la persona che più di tutti ha ispirato gusti e abitudini, si ricorre alla “rete” per scoprire e realizzare piatti e ricette (lo fa il 79%, di cui il 32% spesso).
Il 67% dei genitori under 35 ritiene “molto importante” educare i figli a un’alimentazione varia e sana. Fondamentale in questo è dare il buon esempio: il 56% ritiene che i genitori dovrebbero essere un modello positivo per i propri figli. D’altronde, il cibo è considerato una leva essenziale per la salute e il benessere dei figli, oltre che un’opportunità per trasmettere valori come la convivialità e la centralità della qualità di ciò che si mangia. Anche la ristorazione ha un ruolo importante nel rapporto dei giovani con il cibo. D’altro canto, mangiare fuori casa è una pratica diffusa e molto apprezzata perché ritenuta un modo per uscire dalla propria routine (35%), un’occasione per incontrare amici e persone care (32%) e per gratificarsi mangiando qualcosa di diverso dal solito (32%), anche se il “portafogli” non sempre consente di fare tutto ciò che si vorrebbe (lo pensa il 51% degli intervistati).