Per Agriumbria si riunisce filiera agricola e zootecnica
Per Agriumbria si riunisce filiera agricola e zootecnicaRoma, 19 mar. (askanews) – 450 stand, 600 bovini, 5 saloni specializzati, 2.800 marchi rappresentati. La filiera agricola e zootecnica italiana si riunisce ad Agriumbria a Bastia Umbra, per l’edizione numero 55 della fiera nazionale dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione, che si terrà dal 5 al 7 aprile.
Agriumbria vedrà un parco espositori di oltre 450 stand in rappresentanza di oltre 2.800 marchi, in tre giorni vedrà 600 capi di animali presenti nei diversi ring e aree, 5 saloni specializzati e una mostra mercato degli animali da cortile, che incrementa le presenze con un numero di espositori superiore alle ultime edizioni. Oltre alla parte espositiva, che come sempre sarà articolata nei vari settori d’interesse, dalla meccanizzazione alla tecnologia aziendale, ci saranno i saloni nel salone: Milktec, spazio dedicato alla tecnologia per la filiera lattiero-casearia, ma anche Bancotec, Enotec, Oleatec.
La nuova gestione del punto ristoro all’interno dell’area di Umbriafiere presenterà, insieme ad A.I.A. (Associazione italiana allevatori), un’offerta di ristorazione completa e garantita con il meglio delle carni italiane. Una naturale evoluzione del percorso intrapreso da anni da Agriumbria insieme al comparto allevatoriale. Altra novità di questa edizione è il salone specializzato e l’area demo dedicati alla forestazione, per valorizzare le aziende italiane del settore agroforestale e mostrare agli addetti ai lavori i vantaggi derivanti dalla moderna meccanizzazione. Ad Agriumbria, in partnership con Confagricoltura Umbria, sarà presente dunque un’area dinamica dove le aziende espositrici saranno messe nelle condizioni di mostrare al meglio le proprie macchine attraverso delle dimostrazioni di filiera che illustrano le varie fasi di lavoro. L’Italia è un “paese forestale” con quasi il 40% di superficie boscata in crescita, ma che importa dall’estero quasi l’80% del legname. La gestione e la valorizzazione del legno italiano per essere concrete e sostenibili devono passare attraverso lo sviluppo di filiere corte bosco-legno a beneficio dell’economia locale e del presidio e tutela del territorio montano.