Per la Corte dei conti è urgente finalizzare la fase di revisione del Pnrr
Per la Corte dei conti è urgente finalizzare la fase di revisione del PnrrRoma, 8 nov. (askanews) – “Appare sempre più urgente una spedita finalizzazione della fase di revisione del Piano per rimuovere fattori di incertezza, sia per le iniziative che rimarranno gestite nell’ambito del Pnrr sia per quelle che dovranno fuoriuscirne, consentendo a soggetti responsabili e attuatori gli opportuni adattamenti”. Le Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti hanno approvato la Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel primo semestre 2023.
Per la Corte, buoni i risultati raggiunti dagli obiettivi europei: “risultano conseguiti tutti e 28, quelli del primo semestre. Un po’ meno performanti i dati sul fronte delle 54 scadenze con rilievo unicamente nazionale. Di quelle in scadenza a giugno scorso, risulta concluso il 74%. Dei 69 obiettivi europei del secondo semestre 2023 (la maggioranza dei quali interessati da proposta di modifica nel documento di revisione del Piano), a metà ottobre ne erano stati già conseguiti 10, oltre a 6 su 15 di quelli nazionali del III trimestre 2023”. L’esame sul sistema di gestione e controllo sulle attività del Pnrr – affidato all’Organismo indipendente di audit – prosegue la l’Alta corte contabile – ha messo in luce controlli coerenti con il quadro normativo e svolti in modo efficace e adeguato al contesto di riferimento. “Anche le verifiche sulla rendicontazione della spesa delle Amministrazioni titolari – aggiunge -, pur con alcune difficoltà, si mostrano in linea con quanto richiesto dall’assetto regolamentare e sono eseguite con tempistiche contenute. Per assicurare il tempestivo espletamento delle verifiche e garantire la liquidità ai soggetti attuatori andrà costantemente monitorata l’adeguatezza organica delle strutture di controllo, soprattutto quando – con l’avanzamento delle iniziative – aumenteranno i riscontri a rendiconto sulle spese effettuate”.
La dinamica inflattiva ha comportato un aumento dei prezzi dei progetti previsti dal Piano stimabile nell’ordine del 10,7%. La Corte ha evidenziato come la scelta del Governo di far fronte a questi incrementi con le risorse del Fondo opere indifferibili sia risultata efficace. Gli interventi assistiti da risorse integrative fanno emergere, in media, aumenti di prezzo del 12,6%. Le risorse aggiuntive del Fondo hanno rappresentato il 17% del finanziamento Pnrr iniziale.