Petrucco (Fiec): basta opposizione di retroguardia a “Case green”
Petrucco (Fiec): basta opposizione di retroguardia a “Case green”Bruxelles, 16 mag. (askanews) – Basta con l’opposizione “di retroguardia” alla Direttiva Ue sulle “Case green”, che è invece un’iniziativa “necessaria e intelligente”, con un vero “effetto redistributivo”, oltre che essere “una opportunità per le imprese”. Il nuovo presidente della Fiec, la Federazione dell’industria europea delle costruzioni, l’italiano Piero Petrucco, non usa mezzi termini nel definire le propria linea rispetto a una delle proposte legislative europee più controverse degli ultimi anni, fortemente osteggiata dagli immobiliaristi e dal governo italiani.
Petrucco, imprenditore friulano e amministratore delegato di un’azienda che opera nelle tecnologie dell’ingegneria del sottosuolo, è vicepresidente dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili. Ha assunto ufficialmente oggi a Bruxelles la carica di presidente della Fiec, che raccoglie 32 federazioni di 27 Paesi europei, con più di 3 milioni di imprese e 12 milioni di lavoratori, e rappresenta il 10% del Pil dell’Ue. Un ruolo importante in una fase cruciale per l’Europa, alla viglia delle elezioni europee, con le sfide da affrontare del Pnrr e del Green Deal e delle tante tensioni internazionali, che determinano un quadro di grande incertezza politica ed economica.
Ad affiancare Petrucco, con il ruolo di vicepresidente, ci sarà inoltre Paola Malabaila, vicepresidente e presidente del Consiglio delle Regioni Ance, rafforzando così la leadership dell’industria delle costruzioni italiana in Europa. “Il successo del Pnrr in tutti i paesi europei – ha dichiarato il neo presidente della Fiec – è strettamente connesso al settore delle costruzioni. Dalla riuscita del Piano possiamo infatti partire per immaginare di costruire strumenti finanziari europei finalizzati alla realizzazione della Direttiva ‘Case green’”.
“Su questo punto, in particolare, – ha indicato Petrucco – ci auguriamo un confronto costante con le istituzioni europee, per valutare gli impatti operativi e finanziari della Direttiva sulle imprese e sulle famiglie”. La presidenza della Fiec “per l’Italia e per l’Ance in particolare è un importante riconoscimento, perché avremo un ruolo primario in Europa proprio su questa sfida”. “Io non sono per nulla d’accordo con certe posizioni di retroguardia” che sono state espresse in particolare in Italia da chi si opponeva alla Direttiva definendola come “una patrimoniale nascosta”, o come “un cappio imposto dall’Europa”, ha dichiarato ancora Petrucco, rispondendo ad alcune domande di Askanews.
“Avere delle case riqualificate energeticamente ha un effetto redistributivo reale”, perché l’inefficienza energetica colpisce proporzionalmente di più i bassi redditi. E quindi la Direttiva è una iniziativa “necessaria e intelligente dal punto di vista economico, e non solo ambientale; ed è una opportunità per le imprese”, ha sottolineato il neo presidente dell’Associazione dei costruttori europei. Inoltre, ha puntualizzato, questa direttiva “non ha niente a che vedere con quello che è successo nel settore Automotive, dove un intero sistema industriale viene danneggiato dalle norme Ue” che promuovono l’auto elettrica, con l’obbligo di auto a zero emissioni entro il 2035. La direttiva prevede diversi nuovi strumenti per finanziare gli investimenti necessari all’efficientamento energetico degli edifici, tra cui il cosiddetto “Pay as you save” (“paga man mano che risparmi”). “Sono strumenti – ha spiegato ancora Petrucco – usati dalle ESCo, che finanziano l’investimento con il risparmio indotto dall’investimento stesso”. Le ESCo (“Energy Service Company”) sono le società che forniscono servizi tecnici, commerciali e finanziari finalizzati all’efficientamento energetico. Il sistema “Pay as you save” prevede che il proprietario rimborsi l’investimento per aumentare l’efficienza energetica di una casa semplicemente continuando a pagare per alcuni anni le stesse bollette energetiche di prima che venissero realizzati. “Dobbiamo ampliare gli orizzonti e dimenticare quello che è stato il Superbonus, che prevedeva un solo strumento, completamente a debito, per situazioni variegatissime. Un sistema che non era né sostenibile né giusto”, ha sottolineato ancora il neo presidente della Fiec. E ha aggiunto: “Dobbiamo affinare le modalità per cui le risorse private possano intervenire in questo processo. Vanno esperite tutte queste modalità, tra cui quella del ‘Pay as you save’. La Direttiva, tra l’altro, non riguarda solo gli edifici privati ma anche quelli pubblici”. “Il sistema comunque – ha rilevato Petrucco – va regolamentato: bisogna stare attenti affinché le ESCo non abbiano poi troppo potere, che non costringano imprese a lavorare a prezzi stracciati. In questo quadro – ha concluso -, noi abbiamo già incominciato a interloquire con le associazioni delle ESCo”.