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Piano e voce, ecco la strana coppia De Gregori e Zalone

| Redazione StudioNews |

Piano e voce, ecco la strana coppia De Gregori e ZaloneMilano, 11 apr. (askanews) – La strana coppia, il duo che non ti aspetti ma che subito conquista per autenticità e passione. La voce di Francesco De Gregori è accompagnata al pianoforte da Checco Zalone e insieme danno vita a “Pastiche”, un album unico.



“Francesco è una delle poche persone amiche che ho nel mondo dello spettacolo. Ma questa non è un’operazione commerciale. Non ci piace essere banali, ci piace essere originali. Questo disco è nato in Puglia, lui è venuto ospite”, rivela Checco, ma interviene subito Francesco: “Sì in una masseria, ma ho pagato. Abbiamo fatto una vacanza con le nostre famiglie e altri amici, c’era una tastiera abbiamo iniziato a suonare, ho visto che sai suonare, sei un grande pianista e ho detto facciamo un disco. Io sono un suo grande fan, sono andato a cercarlo una volta che ero a Bari, sono stato uno stalker”. I due artisti hanno presentato il loro lavoro alla Santeria Toscana di Milano con uno show case travolgente. Zalone al pianoforte, Francesco al microfono, cominciano con Buonanotte Fiorellino ed è subito magia. L’incontenibile Checco non rinuncia alla battuta: “È la mia prima esperienza da pianista, sono emozionato quindi vi chiedo scusa per le sue stonature”.


Ma lo show case e la conferenza stampa che ne è seguita hanno riservato molte sorprese. Eseguono “Pittori della domenica” di Paolo Conte e Francesco dimentica qualche parola, ma la magia aumenta. “Pastiche” ossia Pasticcio è disco registrato in presa diretta in varie sessioni, fra il 2023 e il 2024, e contraddistinto da un suono soft e da un’atmosfera delicatamente vintage. “Abbiamo pasticciato con la nostra musica, con le nostre capacità di esprimerci, anche tecnicamente con stonature, accordi presi male, fuori tempo. Il disco è pieno di cose antiche, vintage e contaminazioni di stili”.


La tracklist di “Pastiche” è ricca di colpi di scena, con canzoni di entrambi un inedito “Giusto o Sbagliato” e brani di altri grandi come Paolo Conte, Pino Daniele e Antonello Venditti. “È un despota” dice Zalone di De Gregori. “Checco scherza sempre. Comunque le canzoni si sono scelte un po’ da sole nel momento in cui ci siamo messi a suonare, certi brani si sono autoesclusi, altri si sono autoconsegnati e nel disco sono finiti quelli”, aggiunge.


Ironia e poesia con un pizzico di nostalgia. Tra i due esiste un’alchimia speciale, il compositore e il guitto, anche se uno diventa la spalla dell’altro in un continuo rimandarsi di battute e sagacia con la musica nel cuore. “Siamo fatti così. La musica che amiamo appartiene a quel periodo, per me alla mia venerdanda età è normale, per Checco può sembrare più strano ma quel modo di suonare ci appartiene” Poi riscostruiscono la nascita del disco: “Ci siamo visti tra una cacio e pepe e una carbonara, lui cucina benissimo, quando mi sono messo al pianoforte mi ha riempito di complimenti, così ci siamo abbiamo iniziato a suonare insieme. È una marachella per il pubblico”. Il cuore del loro connubio è l’impovvisazione: Checco suona “Generale” e dice: L’hanno tradotto Vannacci!”. Un susseguirsi di battute e improvvisazioni, la conferenza stampa dei due artisti è una autentico show in cui emerge amicizia e grande stima reciproca, come spiega Zalone: “Gli artisti spesso dopo i 60 anni diventano livorosi, incazzati non l’ho mai sentito parlare male della trap, in lui non ho mai avvertito retorica e moralismo, ha un profondo senso etico”. Checco Zalone per la prima volta sveste i panni di attore per indossare quelli di musicista puro: “Quando sei in studio e non c’è nessuno che ti inquadra allora ci credi veramente che sei un pianista, adesso mi rendo conto che non è così ma sul momento ero serio anche più serio del maestro”. Non hanno in programma un tour in comune. Ci saranno solo due date imperdibili alle Terme di Caracalla di Roma il 5 e il 9 giugno. “É bello che certe cose abbiano un inizio e una fine, sarebbe stato sicuramente stancante, ma questo è un progetto così bizzarro che non si presta a un prolungamento istituzionale, potremmo anche farlo ma è bello che sia cotto e mangiato”, spiega il Principe. Giurano che non ci ripenseranno anche se vederli insieme è un’esperienza esaltante. Forse però in futuro potrebbero tornare inseme sul grande schermo. Di Alessandra Velluto