Piantedosi: nei Cpr (non a Ventimiglia) solo i migranti pericolosi. Impugneremo la sentenza di Catania
Piantedosi: nei Cpr (non a Ventimiglia) solo i migranti pericolosi. Impugneremo la sentenza di CataniaRoma, 2 ott. (askanews) – Per fronteggiare la questione dei migranti “abbiamo bisogno di tutti i tipi di struttura: nei Cpr vengono trattenuti i migranti che hanno commesso reati o si sono rivelati particolarmente pericolosi. C’è bisogno anche di queste strutture, come hanno dimostrato alcuni casi di cronaca l’estate scorsa. L’esigenza di avere i Cpr è completamente diverso dalle esigenze dell’accoglienza e ci vogliono entrambe le cose, non sono strutture alternative tra loro”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa a Imperia dopo la riunione con le autorità locali e il sopralluogo a Ventimiglia.
“Per quanto riguarda la struttura di accoglienza questa sarà sicuramente a Ventimiglia, il Cpr, proprio per la delicatezza del ruolo e i parametri che la legge impone, avrà collocazione all’interno della regione, ma non abbiamo segnalazioni di luoghi disponibili nella città di Ventimiglia. A breve individueremo le aree, poi passeremo alla realizzazione, i tempi di individuazione sono ormai prossimi”. “Nessun arretramento, intendiamo muoverci impugnando, in democrazia è previsto che un giudice possa annullare un provvedimento della pubblica amministrazione, ma è la democrazia che consente che la pubblica amministrazione, al pari di ogni altro soggetto, possa impugnare la decisione. Io sono convinto che nella decisione del giudice ci siamo i margini per l’impugnazione, quindi impugneremo e siamo convinti di avere ragioni da sostenere nel grado di giudizio successivo. E naturalmente questo non frena le nostre iniziative”, ha, inoltre detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in relazione sentenza del Tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa a carico di 4 migranti provenienti dalla Tunisia. l ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato contestato da alcune decine di cittadini e attivisti no border davanti al Comune di Ventimiglia, dove si era recato in mattinata per un incontro a porte chiuse con il sindaco leghista della città di frontiera Flavio Di Muro.
All’uscita dal palazzo del Comune, il ministro è stato accolto dai manifestanti con fischi, urla ed il coro “assassini”, prima di raggiungere Imperia dove ha partecipato al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Valerio Massimo Romeo. I manifestanti, controllati da uno schieramento di carabinieri e finanzieri, hanno esposto alcuni striscioni con scritto “No Cpr né qui né altrove”, “Tutte senza frontiere” e “Meloni e Macron murderers” ed intonato cori contro i Cpr e per la libertà di movimento dei migranti.
“Quando torni a Roma – ha urlato uno degli attivisti al megafono rivolgendosi a Piantedosi – dì alla tua capa Giorgia Meloni e al tuo amico Matteo Salvini che Ventimiglia non vuole il Cpr, non vuole frontiere, non vuole galere e non vuole fili spinati”. La manifestazione si è poi conclusa senza incidenti e momenti di particolare tensione, appena il ministro ha lasciato la città di frontiera.