Piazza (Fond. Enpaia): usare Ai per rinaturalizzare le campagne
Piazza (Fond. Enpaia): usare Ai per rinaturalizzare le campagneRoma, 24 set. (askanews) – “I temi principali del Forum Enpaia 2024 sono legati al lavoro, all’economia, all’agricoltura, alla sostenibilità e al clima. Sono temi che impatteranno con la grande innovazione legata all’Intelligenza Artificiale. In questo senso, l’IA deve essere usata, per esempio, per ‘rinaturalizzare’ le nostre campagne”. Lo ha detto Giorgio Piazza, presidente della Fondazione Enpaia, intervenendo al Forum Enpaia 2024, promosso dalla Fondazione Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, su “Economia e società. Scenari e prospettive”.
L’evento si è tenuto a Villa Aurelia ed è giunto alla quinta edizione. “Si tratta di strumenti potentissimi – ha aggiunto Piazza – che vanno messi a disposizione dell’uomo, promuovendo una visione antropocentrica e non tecnocentrica, in cui è l’uomo che governa le macchine e non il contrario”. Secondo Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, l’Intelligenza Artificiale “sta trasformando l’agricoltura in un settore all’avanguardia, favorendone la sostenibilità. È uno strumento da promuovere e valorizzare assicurando un quadro normativo solido, investimenti, un processo di trasferimento tecnologico e programmi di formazione a partire dagli istituti tecnici e dalle università, fino alla forza lavoro già attiva. Confagricoltura, già da tempo, si muove in questa direzione”.
Anche per Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, l’agricoltura italiana “può recitare un ruolo da protagonista nella sfida della sostenibilità e il primo auspicio è che la nuova Commissione Europea segni un cambio di passo rispetto a una visione ideologica che vedeva agricoltura e ambiente in contrapposizione. Occorre promuovere lo sviluppo nelle campagne delle soluzioni tecnologiche di Agricoltura 5.0 e lavorare sulla diffusione delle Tea, le Tecnologie di miglioramento genetico, che permetteranno di selezionare varietà vegetali più resilienti rispetto ai devastanti effetti del clima”.