Pil agricolo e alimentare cala in II trimestre, ma sorride export
Pil agricolo e alimentare cala in II trimestre, ma sorride exportRoma, 11 ott. (askanews) – Secondo trimestre del 2023 in chiaroscuro per l’agricoltura e l’industria alimentare. Scendono il Pil agricolo e l’indice di produzione alimentare e delle bevande, ma arrivano soddisfazione dell’estero, con un export in crescita del 4%, anche se le vendite di vino all’estero performano male e si riducono del 3,4%. È quanto emerge dalla fotografia scattata nel secondo trimestre del 2023 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.
AGRICOLTURA – Nel secondo trimestre del 2023 il Pil agricolo è infatti sceso dell’1,3% rispetto al primo trimestre dell’anno e dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Guardando all’occupazione, i dati mostrano una variazione negativa nel settore agricolo, relativamente sia alle ore lavorate (-3%), sia alle unità di lavoro impiegate (-2,8%). I redditi da lavoro dipendente nel settore aumentano dell’1,9%. ALIMENTARE – Nel semestre è in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022 anche l’indice della produzione dell’industria alimentare, con la riduzione più marcata, pari al 9%, registrata ad aprile. All’interno del comparto, si segnala il calo del 12,6% dell’indice della produzione industriale della lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi e del 10% della produzione di oli e grassi.
BEVANDE – Per quanto riguarda l’industria delle bevande, l’indice mostra una riduzione dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un picco nel mese di giugno. Questa performance negativa, spiega il Crea nell’Agritrend, è da attribuirsi soprattutto al comparto della distillazione, rettifica e miscelatura di alcolici (-8,3%). Gli indici del fatturato dell’industria alimentare e delle bevande segnano invece variazioni positive sia sul mercato estero che su quello interno: il fatturato dell’industria alimentare cresce di 10 punti percentuali nel complesso e di 9 punti sui mercati esteri, mentre, quello delle bevande cresce di 12 e di 11 punti rispettivamente. o e di 4,5 punti sul mercato
Sui prezzi nel II trimestre 2023 pesa l’inflazione e l’indice armonizzato dei prezzi al consumo cresce rispetto allo stesso periodo del 2022. Molti prodotti, come pane e cereali, latte, formaggi e uova, oli e grassi, vegetali, bevande analcoliche, segnano incrementi a doppia cifra. ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONI – Bene le esportazioni agroalimentari, che nel secondo trimestre 2023 superano i 15,5 miliardi di euro, con una crescita del 4% circa rispetto al primo trimestre 2022. Rispetto alle destinazione del nostro export, crescono del 10% Francia e Regno Unito, mentre le esportazioni calano del 10,2% verso gli Stati Uniti a causa delle minori vendite, in valore e in quantità, di vini DOP, che rappresentano una delle principali voci di esportazione verso il mercano statunitense, e del 4% verso i Paesi Bassi (-4%).
In aumento anche le importazioni, che raggiungono i 16,5 miliardi (+4% rispetto allo stesso trimestre del 2022) e riguardano tutti i principali fornitori dell’Italia eccetto il Brasile (-3,4%). Come già evidenziato nei primi tre mesi del 2023, anche nel II trimestre una quota considerevole dell’import di olio di oliva si sposta dalla Spagna alla Grecia, e questo spiega in gran parte l’aumento del 70% dell’import agroalimentare dell’Italia dalla Grecia. I prodotti maggiormente esportati sono stati i lattiero-caseari (+7,1%) e i derivati dei cereali (+5,2%). Sul fronte delle importazioni si registrano aumenti in valore molto elevati per le carni fresche e congelate e i prodotti lattiero caseari. Nel II trimestre 2023, si riducono le vendite all’estero di vino (-3,4%) e le vendite di oli e grassi, a causa delle minori esportazioni di “oli di semi e grassi vegetali” verso molti dei principali clienti. In crescita, invece, l’export di derivati dei cereali (+5,2) e prodotti lattiero-caseari (+7,1).