Pisa capitale della street art fino al 7 gennaio
Pisa capitale della street art fino al 7 gennaioRoma, 23 dic. (askanews) – Installazioni site specific in luoghi simbolo della città, murales di artisti famosi in tutto il mondo e allestimenti che rileggono lo stile Bauhaus degli Avanguardisti. In vista delle prossime festività la città di Pisa apre le porte agli appassionati dell’arte urbana, ospitando alcuni tra i maggiori street artist al mondo. Nell’ambito del Festival della Strada, manifestazione artistica curata da Gian Guido Grassi e promossa da Fondazione Palazzo Blu e Fondazione Pisa, con il contributo del Comune di Pisa e del Consiglio della Regione Toscana, fino al 7 gennaio la Città della Torre sarà la “casa” delle opere di Eduardo Kobra, Gonzalo Borondo, 108, Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone, Massimo Sospetto, distribuite tra Palazzo Blu, la Chiesa della Spina, ed il quartiere di Porta a Mare, dove alcuni di loro dipingeranno una serie di murales per cementare la nuova identità di quest’area come distretto d’arte urbana e museo a cielo aperto.
Così come accaduto per il Centro Maccarrone, dove Kobra ha firmato uno dei murales più estesi in Italia, raffigurante Galileo Galilei, le superfici dei palazzi cittadini si trasformeranno così in eccezionali tele artistiche. Aris lavorerà sul muro perimetrale delle scuole Beltrami, coinvolgendo i ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down sez. Pisa; Etnik dipingerà, sul deposito della polizia idraulica, un collage ispirato alle architetture della città di Pisa, mentre Zed1 arricchirà un’abitazione nel quartiere di Porta a Mare, realizzando un’opera raffigurante una donna con un grande cuore dal quale nascono delle rose. A Palazzo Blu proseguono invece le due mostre in dialogo con le Avanguardie al centro del percorso principale. La prima è allestita nella Sala della Biblioteca, dove Eduardo Kobra ha creato una contemporanea Scuola di Atene, attingendo dai ritratti degli Avanguardisti; mentre la seconda è ospitata nella Dimora nobiliare del palazzo, dove è esposta la collettiva di 108, Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone, Massimo Sospetto i quali rileggono lo stile Bauhaus attraverso le loro opere. In parallelo, sempre sul Lungarno Gambacorti, nella Chiesa della Spina è possibile ammirare l’installazione “Non Plus Ultra”, di Gonzalo Borondo, artista spagnolo classe 1989 che dal 2007 interviene nello spazio pubblico sviluppando un linguaggio originale, in connessione con il luogo d’azione e la percezione fisica e simbolica degli spazi.
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