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Pittura viva nel presente: al Mart 24 giovani artisti cinesi

| Redazione StudioNews |

Pittura viva nel presente: al Mart 24 giovani artisti cinesiRovereto, 14 feb. (askanews) – Una sensazione di reale adesione al presente, che non significa “realismo” nel senso che abitualmente diamo al termine, ma rispecchia una capacità di calarsi nella contemporaneità del racconto del nostro tempo, restituendo attraverso i dipinti una sorta di rivelazione sul nostro essere parte dell’oggi. Ma è una rivelazione che non ha un “contenuto”, però ha esattamente la forma visuale dei modi in cui noi stessi stiamo davanti alla “realtà”. Sono pensieri che arrivano veloci e imprevisti mentre si visita la mostra “Global Painting”, che il Mart di Rovereto dedica alla “nuova pittura cinese”. Un progetto curato da Lu Peng e Paolo De Grandis e che ha portato in Trentino 24 giovani pittori dalla Cina.



La cosa interessante sta proprio nel fatto che tutti gli artisti esposti professano un ritorno alla centralità della pittura e, sebbene sia ovvio che il movimento contemporaneo si fonda su molti altri media – le immagini in movimento, la performance, la musica, per esempio – e su molte altre pratiche – l’installazione o l’arte digitale – è chiaro che qui, guardando i quadri portati al Mart, non si può negare che anche la pittura, questo tipo di pittura, abbia una vitalità e una intensità che la rendono decisamente attuale, capace di cogliere lo “spirito di finezza” del nostro tempo. Sia attraverso un utilizzo ironico, ma colto, delle varie lezioni pittoriche precedenti, che porta a grandi citazioni e rimandi, sia attraverso immagini che, nella loro disarmante semplicità, colgono delle essenze: come nel caso del ragazzo dipinto a bordo di quello che pare un lago, mentre sta per scattare una foto al paesaggio con il suo smartphone. Ecco, quello che fanno molti dei dipinti esposti al Mart è proprio questo: svelano uno sguardo, non danno risposte, ma pongono le domande in modo decisamente evidente e aderente alle dinamiche della società digitale globale. Come notano dal Mart, che si conferma uno spazio particolarmente adatto ad accogliere la pittura in generale, dalle opere in mostra scompare il nazionalismo, che lascia invece il posto a una consapevolezza della globalizzazione tecnologica imperante e a uno sguardo non eurocentrico che porta al tempo stesso una nota di disincanto e una di costante stupore. Anche in questo elemento apparentemente contraddittorio c’è un punto di forza dell’esposizione.